a cura di
Roger J. Davies e Osamu Ikeno
La mente giapponese
Universale Meltemi
39
Edizione originale:
The Japanese Mind.
Understanding Contemporary Japanese Culture
Copyright © 2002, Tuttle Publishing, USA
Traduzione di Albina Regalzi
Copyright © 2007 Meltemi editore srl, Roma
Meltemi editore
via Merulana, 38 - 00185 Roma
tel. 06 4741063 - fax 06 4741407
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Indice
p. 3 Aimai L’ambiguità nel giapponese
4 Amae Il concetto giapponese di dipendenza
5 Amakudari Discesa dal cielo
6 Bigaku Il senso estetico giapponese
7 Bushido¯ La via del guerriero
8 Chinmoku Il silenzio nella comunicazione giapponese
10 Danjo kankei I rapporti tra uomini e donne in Giappone
12 Lo spirito del do¯ in Giappone
15 Ganbari La perseveranza e la determinazione giapponesi
17 Giri Gli obblighi sociali in Giappone
18 Haragei La comunicazione sottintesa in Giappone
19 Hedataru to najimu La distanza tra le persone in Giappone
20 Honne to tatemae Dicotomia tra pubblico e privato in Giappone
21 Il sistema giapponese dell’ie
22 Iitoko-dori Adottare elementi di culture straniere
24 Ikuji Allevare i figli in Giappone
26 Kenkyo La virtù giapponese della modestia
28 Kisetsu Il significato delle stagioni per i giapponesi
29 Nemawashi Porre le basi di un accordo in Giappone
30 Omiai Il matrimonio combinato in Giappone
31 Otogibanashi I racconti popolari giapponesi
32 Ryo¯saikenbo “buone mogli e madri sagge” Le aspettative della società giapponese nei confronti delle donne
34 Senpai-ko¯hai Regole di superiorità nelle relazioni tra giapponesi
35 Shu¯dan ishiki La coscienza di gruppo giapponese
37 So¯shiki I funerali giapponesi
38 Uchi to soto Dicotomia nei rapporti umani giapponesi
40 Wabi-sabi Semplicità ed eleganza come ideali giapponesi di bellezza
41 Zo¯to¯ L’usanza giapponese di fare regali
Aimai
L’ambiguità nel giapponese
Cultura giapponese
1. I giapponesi spesso si preoccupano molto della loro reputazione e di ciò che gli altri pensano di loro, in
particolar modo all’interno dei gruppi a cui appartengono. In che modo questo contribuisce all’aimai?
2. Di solito i giapponesi provano disagio a esprimere apertamente un parere contrario, perché si pensa che
le opinioni non possano essere disgiunte dalla personalità, e, se rifiuti l’opinione di qualcuno, necessariamente
stai rifiutando la persona per intero. Discuti questa questione e il suo significato in relazione all’aimai.
3. L’ambiguità è importante in Giappone per mantenere l’armonia in casa, a scuola e nel posto di lavoro.
Tuttavia, questo modo di comunicare presenta anche effetti negativi. Quali sono?
4. Nelle coppie giapponesi di solito non ci si parla l’un l’altro apertamente, ma si preferiscono forme di
espressione meno dirette. È possibile comprendere davvero il proprio partner in questo modo?
5. Anche se di recente le forme ambigue di comunicazione sono state criticate in Giappone, si può anche
osservare che cambiare l’atteggiamento delle persone su questo tema determinerà un cambiamento della
personalità tipica del popolo giapponese. Discuti questo problema.
6. Si è detto talvolta che la lingua giapponese è molto ambigua e perciò inadatta al pensiero logico. Sei d’accordo
o no? Pensi che sia valido questo modo di giudicare le lingue, o si tratta semplicemente di uno stereotipo?
7. L’ambiguità della lingua giapponese è spesso associata all’estetica, o “alla bellezza della lingua”. Spiega
questa associazione.
8. A scuola si dovrebbe insegnare ai bambini giapponesi a esprimersi in modo chiaro e diretto sia nella lingua
parlata che in quella scritta? Che effetti avrebbe questo sulla società?
9. Si sostiene che lo haiku rifletta la cultura aimai poiché niente necessita di essere spiegato chiaramente, e
i lettori possono condividere i sentimenti dell’autore. Discuti questo modo di comunicare in giapponese.
Problemi interculturali
1. I giapponesi tendono a considerare infantili coloro che si esprimono in modo diretto e chiaro. Come si
rapporta questo al modo di comunicare in altre culture?
2. In Giappone, anche se non esprimi apertamente le tue sensazioni, gli altri possono dire cosa provi dal tuo
atteggiamento. Inoltre, i giapponesi tendono a nascondere le loro vere sensazioni, specialmente se sono
negative e possono urtare gli altri. Se poi hai problemi con gli altri, è quasi sempre impossibile ristabilire un
rapporto. Che differenza c’è tra questo e le relazioni interpersonali nelle altre culture?
3. Sembra che spesso i giapponesi tergiversino, rimangano in silenzio, o semplicemente sorridano piuttosto
che dire di no in modo diretto e sincero. Questo può essere molto irritante per gli altri quando ci si confronta
con culture diverse. Cosa si può fare per risolvere questo problema?
4. Che genere di espressioni ambigue si usano in altre lingue nel mondo?
5. Quando i giapponesi comunicano con persone di altri paesi, spesso si sentono a disagio nell’esprimersi
in modo diretto. Ma l’ambiguità può causare un gran numero di problemi nelle comunicazioni interculturali.
Proponi delle soluzioni.
Amae
Il concetto giapponese di dipendenza
Cultura giapponese
1. Pensi che l’amae sia responsabile dei (o collegato ai) problemi, sempre più gravi, di hikikomori (“ritiro
dal mondo”) e futo¯ ko¯ (“assenteismo scolastico”), in Giappone? Se sì, spiega in che modo l’amae spinge a
questi disagi.
2. Si dice che molti studenti che nelle scuole giapponesi hanno problemi affettivi e di socializzazione si correggano
e abbiano più successo quando vanno a studiare negli Stati Uniti o in Australia. Per quale motivo
pensi che avvenga ciò? Discuti questo problema in termini di amae.
3. Le compagnie giapponesi adottano per tradizione un sistema di lavoro a tempo indeterminato, anche se
recentemente questa strategia sta franando. Analizza l’impiego a tempo indeterminato giapponese come
riflesso dell’amae. Man mano che questo sistema lascia il posto all’impiego basato sul merito, quali problemi
è probabile che emergano?
4. Gli studenti giapponesi sono spesso meno maturi dei loro coetanei occidentali. In che modo il predominio
dell’amae nell’educazione dei giovani in Giappone dà questo risultato?
5. Analisi di un caso: Keiko, Haruka, Mayumi e Ai sono ottime amiche e spesso passano il tempo insieme.
Oggi Keiko ha proposto di andare a un concerto, e Haruka e Mayumi hanno accettato. Ai non è tanto entusiasta
dell’idea, perché non le piace molto il gruppo musicale; però, a causa di un sentimento di dipendenza
reciproca, si sente obbligata ad acconsentire.
Domanda: Ai dovrebbe accettare di andare al concerto? Perché, o perché no? Discuti questa questione in
relazione all’amae.
Problemi interculturali
1. Ci sono concetti che equivalgono all’amae in altri paesi? Se sì, descrivi qualche situazione in cui si riflettono.
2. Discuti in che modo il concetto di amae è associato alla diffusione dei “single parassiti” in Giappone e
alla “sindrome di Peter Pan” nei paesi occidentali.
3. Si dice che le relazioni umane in Giappone siano più “lacrimose” (cioè, emotive) che in Occidente. Che
rapporto c’è con l’amae?
4. Quando lavorano all’estero, molti giapponesi non prendono le necessarie precauzioni contro i furti e altri
crimini. Si dice talvolta che è a causa dell’amae (“Amaete iru kara da”). Sei d’accordo con questa opinione?
In che modo l’amae è responsabile di questo tipo di comportamento?
5. Generalmente, i giovani in Occidente cercano di affrancarsi dai loro genitori a un’età relativamente precoce,
mentre in Giappone molti giovani mantengono una relazione di dipendenza fino a tardi nella vita.
Discuti questo problema dal punto di vista dell’amae.
Amakudari
Discesa dal cielo
Cultura giapponese
1. Descrivi alcuni degli scandali avvenuti di recente che hanno coinvolto il governo e le aziende, e che sono
stati collegati alla pratica dell’amakudari. Qual è stato il risultato di questi scandali?
2. Che misure dovrebbe prendere oggi il governo per impedire l’amakudari in Giappone?
3. Cosa pensi della moralità dei funzionari giapponesi?
4. L’amakudari non si verifica solamente quando funzionari governativi entrano nel settore privato. Per
esempio, esiste una situazione analoga nel mondo universitario, dove i professori ottengono posti nelle università
private dopo il loro pensionamento da quelle pubbliche, e insegnano fino a settant’anni e oltre. Cosa
pensi dell’amakudari nel sistema educativo giapponese?
5. Cosa pensi che dovrebbero fare i burocrati dopo il pensionamento, soprattutto se questo avviene precocemente?
6. Come mai così tanti burocrati giapponesi provengono dall’Università di Tokyo? È una buona prassi? Se
non lo è, come potrebbe essere cambiata?
7. L’amakudari non si verifica solo a livello nazionale, ma è presente anche negli uffici locali a livello municipale
e di prefettura. Discuti questo aspetto della questione.
8. Nonostante i suoi numerosi svantaggi, rapporti recenti dei mezzi di comunicazione suggeriscono che la
pratica dell’amakudari continui indisturbata in Giappone. Perché risulta così difficile farla cessare?
9. In che modo l’amakudari ha contribuito al declino dell’economia giapponese?
Problemi interculturali
1. Che rapporti ci sono tra il governo e la comunità degli affari negli altri paesi? L’amakudari esiste in altre
nazioni? Se non esiste, che misure sono state adottate per impedirlo, e cosa fanno i burocrati quando vanno
in pensione?
2. È stato sostenuto che il governo giapponese sia una specie di organizzazione segreta burocratica, perché
gli ispettori indipendenti che dovrebbero sorvegliare le istituzioni governative sono anch’essi burocrati, e
non possono quindi controllare il governo con imparzialità. Inoltre, in Giappone ci sono pochi avvocati e
magistrati, e i loro superiori sono a loro volta burocrati. In cosa differisce questo sistema da quello degli
altri paesi?
3. Nei paesi occidentali le informazioni che riguardano il Governo (per esempio, entrate fiscali e uscite)
sono trasparenti e a disposizione di chiunque voglia consultarle. Questo non avviene in Giappone, dove è
molto difficile accedere a queste informazioni. Fai un confronto tra questi due sistemi.
4. In che modo le aziende di altri paesi sono organizzate diversamente da quelle giapponesi, per ciò che
riguarda il potere degli azionisti? Le aziende degli altri paesi impiegano funzionari amakudari allo stesso
modo del Giappone?
5. Quanto potere hanno i burocrati negli altri paesi? Quali sono i rischi che si corrono se queste persone
accumulano troppo potere senza doverne rendere conto a nessuno?
Bigaku
Il senso estetico giapponese
Cultura giapponese
1. Pensi che il senso estetico in una cultura si modifichi col tempo? Per esempio, le donne che erano considerate
belle nell’epoca Heian sarebbero considerate attraenti ancora oggi? Quali differenze si sono verificate
nel corso del tempo nel senso estetico giapponese?
2. Si è spesso posto l’accento sul fatto che i giapponesi stiano perdendo i loro ideali estetici tradizionali. È
qualcosa di cui dolersi, o dovrebbe essere semplicemente accettato come inevitabile, dal momento che tutte
le culture sono destinate a cambiare ed evolversi?
3. Come è esemplificato in molti haiku, le scene in cui cadono i fiori di ciliegio o un suono si tramuta gradualmente
in silenzio sono considerate belle in Giappone. Perché?
4. Si dice che l’ideale di bellezza giapponese sia strettamente connesso alle stagioni e alla natura nel suo
complesso. Descrivi in che modo ciò si evidenzia.
5. Numerose recenti indagini rivelano come, nel Giappone di oggi, si stia devastando la natura ricoprendo
il paese di cemento, inquinando i fiumi e avvelenando l’aria con la diossina. Com’è possibile conciliare questo
con l’amore per la natura che i giapponesi professano e col loro senso estetico?
Problemi interculturali
1. Si dice che il senso estetico giapponese sia unico. Confronta l’estetica giapponese con l’idea del bello in
altri paesi. È attendibile questa nozione di unicità?
2. Si dice che il senso estetico giapponese si estrinsechi anche nella cucina. In che modo? Com’è la cucina
giapponese in confronto a quelle di altri paesi?
3. Si pensa che lo haiku, un popolare genere poetico giapponese, esprima significati più profondi di quelli
che emergono dalle parole. Anche se lo haiku è conosciuto a livello internazionale, molti giapponesi pensano
che questo significato profondo si perda quando le poesie vengono tradotte in altre lingue. Per esempio,
il famoso haiku di Basho¯ Furuike ya kawazu tobikomu mizu no oto solitamente si traduce “Antico stagno /
la rana si tuffa / suono d’acqua”. Pensi che questa traduzione conservi l’originario ideale estetico?
4. Confronta queste immagini: un vaso con delle rose disposte meticolosamente in modo simmetrico e un
basso contenitore in cui una quantità di fiori è sparsa in modo irregolare ed è inframmezzata di fili d’erba.
Quale sarebbe considerato più bello in Giappone? Perché? Quale sarebbe considerato più bello in altri
paesi?
5. L’arte giapponese tradizionale ha avuto un grande effetto sull’arte occidentale. Descrivi queste influenze
e confrontale con qualcosa di simile al giorno d’oggi.
Bushido¯
La via del guerriero
Cultura giapponese
1. Durante la seconda guerra mondiale alcuni piloti giapponesi, chiamati kamikaze, facevano schiantare
intenzionalmente i propri aeroplani sulle navi da battaglia nemiche. In altri casi, i soldati giapponesi combatterono
fanaticamente fino alla morte, piuttosto che arrendersi. Discuti il rapporto tra queste azioni e il
bushido¯ .
2. Durante la ricostruzione postbellica del paese, si sostenne che i sarar ı¯man giapponesi incarnassero lo spirito
del bushido¯ , ed essi vennero addirittura definiti “guerrieri aziendali”. I giovani giapponesi lavorano
ancora per le loro compagnie in questo modo? In un caso o nell’altro, perché?
3. Ritieni che i giovani giapponesi posseggano ancora lo spirito del “muori piuttosto che disonorarti”? Se
sì, in quale fenomeno contemporaneo si manifesta questo spirito?
4. Molti uomini d’affari giapponesi lavorano quasi ogni giorno fino a tarda notte. Perché? Che rapporto c’è
con lo spirito del bushido¯ ?
5. In tempi recenti, un certo numero di uomini d’affari giapponesi ha sofferto di problemi psicologici, come
la depressione, e alcuni sono addirittura morti per effetto del superlavoro (karo¯ shi). Che rapporto c’è tra
questi problemi e lo spirito del bushido¯ ?
6. Analisi di un caso: Ken Goto frequenta la sesta classe di una scuola elementare di Tokyo. È il lanciatore
della squadra di baseball della scuola. Un giorno la sua squadra giocava contro una scuola di Osaka, e alla
fine del nono inning il seconda base commise un grosso errore che costò la partita alla squadra di Ken. Ken
si arrabbiò e scagliò il guantone per terra. L’allenatore si avvicinò a Ken e gli diede uno schiaffo, dicendo:
“Perché hai fatto questo al guantone? È l’attrezzo più importante che hai per giocare a baseball! Tu sarai
anche bravo come lanciatore, ma non sei una persona matura. Abilità e bravura non significano niente, se
non si hanno anche pazienza e qualità morali”.
Domanda: Cosa pensi di quello che ha detto l’allenatore? Avresti reagito allo stesso modo? In un caso o nell’altro,
perché? Discuti questo episodio nella prospettiva del bushido¯ .
Problemi interculturali
1. Pensi che il bushido¯ sia diverso dal “comportamento cavalleresco” occidentale? Se sì, quali sono le differenze
tra i due atteggiamenti?
2. È stato affermato che una caratteristica del bushido¯ sia la crescita spirituale di un apprendista o discepolo,
che si ottiene attraverso la padronanza di alcune abilità sotto la guida di un maestro. Il rapporto che esiste
tra Obi-Wan Kenobi e Luke Skywalker o, più avanti, tra Luke e Yoda in Guerre stellari, è identico a
quello che esiste tra maestro e discepolo nelle arti marziali giapponesi?
3. Alcuni hanno fatto notare come tra il baseball americano e la sua versione giapponese, lo yakyð, esistano
importanti differenze. In che modo queste differenze dipendono dal bushido¯ ?
4. Molte società nella storia mondiale hanno posseduto rigorosi codici morali per i guerrieri. Confronta
alcune di queste tradizioni con il concetto giapponese di bushido¯ .
5. In Asia, i giapponesi sono ancora oggi temuti per il loro potenziale bellico. Pensi che queste paure siano
giustificate? In un caso o nell’altro, perché?
Chinmoku
Il silenzio nella comunicazione giapponese
Cultura giapponese
1. Si ritiene che in Giappone il silenzio abbia un ruolo importante nel mantenere l’armonia ed evitare conflitti.
Sei d’accordo?
2. In un’aula scolastica esistono due tipi di studenti silenziosi: quelli che non hanno opinioni proprie e di
solito non riflettono sulle questioni, e quelli pensosi e con un’acuta consapevolezza dei propri sentimenti. I
problemi più recenti nelle scuole giapponesi hanno a che fare col secondo gruppo, che rimane in silenzio
finché le proprie emozioni non traboccano diventando incontrollabili. Discuti questo problema.
3. Pensi che la nozione di chinmoku contribuisca all’aumento dei casi di violenza tra adolescenti e adulti in
Giappone? Discutine tenendo presente il caso della bambina di nove anni a Niigata che è stata tenuta prigioniera
nella casa del suo rapitore per nove anni.
4. In che modo la maniera di allevare i bambini in Giappone consolida il concetto di chinmoku?
5. In Giappone spesso le persone preferiscono restare in silenzio piuttosto che urtare la sensibilità altrui.
Analizza i pro e i contro di questo approccio ai rapporti interpersonali dal punto di vista della società nel
suo complesso.
6. Un uomo di poche parole è considerato una persona attenta in Giappone, e gode di una maggiore considerazione
rispetto a uno molto loquace. Inoltre, anche se un uomo giapponese è guardato dall’alto in
basso se parla troppo, la maggior parte della gente pensa che vada tutto bene se una donna parla più apertamente
e liberamente. Cosa pensi di questi modi di pensare?
7. Le coppie giapponesi spesso si servono di una comunicazione non verbale, e il silenzio generalmente è
accolto come parte della relazione. Una comunicazione schietta può svilupparsi in questo modo, e le persone
sono davvero soddisfatte di questa sorta di reticenza in una relazione?
8. Nelle scuole giapponesi, spesso gli incontri tra genitori e insegnanti si svolgono senza difficoltà perché
nessuno interrompe ponendo domande o criticando i metodi scolastici. Di solito le persone non fanno
domande ufficialmente, ma dopo la riunione si scambiano schiettamente opinioni nel corridoio, e questo è
conosciuto come “riunione di corridoio”. Cosa pensi di questo modo di trattare le questioni?
9. Si dice che gli haiku siano le poesie più brevi del mondo, e ciò che non viene detto è importante esattamente
quanto ciò che viene espresso a parole. In altri termini, la verità artistica vive della tensione creata
facendo uso di un’esigua quantità di parole. Come si collega questo alla nozione di chinmoku in Giappone?
Problemi interculturali
1. È piuttosto difficile mostrare apertamente le proprie abilità e conoscenze in Giappone. Per esempio,
anche se hai talento dentro un’azienda, ci si aspetta che tu rimanga in silenzio e svolga diligentemente il
lavoro che ti è stato assegnato. Che differenze ci sono negli altri paesi riguardo a questo?
2. Pensi che il chinmoku costituisca una barriera a una maggiore internazionalizzazione del Giappone? Se
sì, come può essere superato ciò?
3. Molti occidentali non si sentono a proprio agio col silenzio, perché generalmente è associato a sentimenti
o concetti negativi. Effettivamente, l’imposizione del silenzio da alcuni è considerata una violazione del
“diritto di parola”. Discuti in che modo questa nozione di silenzio causa problemi nella comunicazione tra
culture diverse, specialmente tra giapponesi e occidentali.
4. Esiste un detto tradizionale inglese secondo cui “i bambini dovrebbero essere visti e non sentiti”.
Confronta questo modo di pensare con quello giapponese e di altri paesi del mondo.
5. In Occidente i bambini vengono educati a comunicare apertamente con gli adulti e a esprimere le proprie
opinioni, fare domande e perfino criticare. In Giappone invece, generalmente i bambini sono timidi e
spesso non sanno come parlare agli adulti. Come la pensi sull’educazione al linguaggio in Giappone, se
paragonata a quella occidentale?
6. Nelle scuole giapponesi ci si aspetta che gli studenti prestino ascolto ai loro insegnanti senza interromperli
e senza fare domande, ed essi hanno poche opportunità di esprimere le proprie opinioni. Confronta
ciò con quanto avviene nelle scuole occidentali.
7. Quando una famiglia dà ospitalità a studenti, i giovani giapponesi che si trovano in famiglie occidentali
di solito credono che tacere sia segno di buona educazione, ma comportamenti di questo tipo sono spesso
preoccupanti per la famiglia che ospita, la quale potrebbe pensare che il giovane ospite non sia contento.
Come si può risolvere questo problema?
8. Quello del chinmoku è un concetto importante in Giappone. In altri paesi asiatici c’è lo stesso atteggiamento
nei confronti del silenzio?
Danjo kankei
I rapporti tra uomini e donne in Giappone
Cultura giapponese
1. In Giappone ci si aspettava tradizionalmente che le donne si sposassero entro i venticinque-trent’anni, e
la tekireiki, “l’età giusta per prendere marito”, era molto importante nella società giapponese. Il concetto
di tekireiki è cambiato nel Giappone moderno? Se sì, perché?
2. È raro che un uomo giapponese lodi apertamente sua moglie. Perché? Come pensi che le donne giapponesi
considerino questa mancanza di sentimenti espliciti?
3. Il divorzio sta aumentando rapidamente in Giappone tra le generazioni meno giovani. Molto spesso,
mogli che hanno obbedito e assistito i propri mariti per tutta la vita vogliono improvvisamente ottenere il
divorzio. Spiega questo fenomeno.
4. Ancora oggi in Giappone la maggior parte degli uomini pensa che le loro mogli dovrebbero rimanere a
casa ad allevare i figli e a governare le faccende domestiche. Cosa pensi degli “uomini fuori e le donne dentro”?
5. Man mano che sempre più donne giapponesi decidono di non sposarsi e di perseguire delle carriere lavorative,
come cambierà la società?
6. Benché il numero di donne bene istruite stia aumentando in Giappone, la loro posizione nella società è
ancora piuttosto bassa. Per esempio, ci sono ancora pochi politici, giudici, manager ecc. donne. Anche le
lavoratrici non più giovani vengono chiamate talvolta onna no ko, “ragazza”, e ci si aspetta che svolgano
lavori di basso livello o temporanei. Perché?
7. Dopo il matrimonio, in Giappone il rapporto di coppia sembra spesso diretto più verso il lavoro e le
responsabilità genitoriali che verso la relazione uomo-donna. Due coniugi si chiamano talvolta l’un l’altro
oto¯san (“papà”) e oka¯san (“mamma”), e si scambiano pochissime parole (per esempio, furo “bagno”, kð
“mangiare”, neru “dormire”, e così via). Questo significa che a casa si sentono rilassati e si capiscono bene,
o che mancano di affetto reciproco?
8. Nel Giappone moderno, sembra che le giovani donne siano molto più progressiste, per quel che riguarda
le aspettative nei confronti del matrimonio e delle relazioni in genere, rispetto ai giovani uomini, che
sono in genere più conservatori e tradizionalisti. Sei d’accordo? Se sì, perché?
9. Nei colloqui di lavoro non è raro per le giovani donne giapponesi sentirsi chiedere se si dimetterebbero
una volta sposate. È un tipo di domanda appropriata? Discuti la questione.
Problemi interculturali
1. Confronta lo status delle donne in Giappone con quello delle donne in altri paesi.
2. Confronta il ruolo dei mariti in Giappone con quello dei mariti in altri paesi.
3. In Giappone ci sono molte donne che stanno a casa e a cui piace occuparsi delle faccende domestiche e
svolgere ruoli importanti come il lavoro nel volontariato, far parte dei consigli scolastici, oppure occuparsi
dei bambini dopo la scuola. È possibile considerare il ruolo delle casalinghe in questa luce positiva anche
nelle società occidentali?
4. Molti uomini giapponesi sono costretti a vivere separati dalle loro famiglie per lunghi periodi di tempo
quando vengono trasferiti dalla propria azienda, una pratica che è nota come tanshinfunin (“trasferimento
senza famiglia”, appunto). Ci sono troppi mariti che vivono soli in Giappone, e questa situazione ha anche
un effetto negativo sulla vita familiare. Questo avviene perché l’azienda e la scuola dei bambini sono considerate
più importanti dei rapporti tra sposi? Ci sono altre ragioni? Com’è in confronto la situazione di altri
paesi?
5. In Giappone le donne si occupano di quasi tutto in casa, anche se hanno un lavoro all’esterno; per esempio
cucinare, lavare i piatti, stare dietro ai bambini, e così via. Come vengono condivisi questi compiti in
altri paesi?
6. Pensi che atteggiamenti presenti all’interno del danjo kankei incoraggino le giovani donne giapponesi a
sposarsi al di fuori della propria cultura di appartenenza? Discuti la questione.
7. Molti giapponesi sembrano avere un’immagine delle relazioni sentimentali in Occidente basata solamente
su ciò che vedono nei film. Hanno una visione realistica dell’amore e della passione occidentali?
8. A molti giovani occidentali piace avere amici del sesso opposto, oltre al proprio fidanzato o fidanzata. È
una pratica comune nei rapporti tra i sessi in Giappone?
Lo spirito del do¯ in Giappone
Cultura giapponese
1. I concetti di semplicità, perfezione, disciplina e armonia con la natura sono fondamentali sia per il buddismo
zen che per le arti estetiche e marziali giapponesi, come si evince dallo spirito del do¯ . Che forme assumono
queste qualità oggi, nella vita quotidiana dei giapponesi contemporanei?
2. Lo studioso britannico di storia giapponese George Sansom afferma che
la quintessenza del pensiero giapponese va ricercata nello zen (…) le cui dottrine, per definizione, non sono
trasmissibili attraverso le parole scritte e possono chiarificarsi solo attraverso un’illuminazione interiore
(1963, p. V).
Egli descrive anche “l’atteggiamento caratteristico dei giapponesi verso problemi morali e filosofici” come
“intuitivo ed emotivo”, riflettendo una “diffidenza nei confronti della logica e dell’analisi”. Reischauer
(1988, p. 200) concorda:
I giapponesi sono sempre sembrati propendere più per l’intuito che per la ragione, per l’elusività e la sensibilità
nell’espressione piuttosto che per la chiarezza dell’analisi, per il pragmatismo piuttosto che per la
teoria e per le abilità organizzative piuttosto che per i grandi concetti intellettuali. Essi non hanno mai dato
molta importanza alla chiarezza dell’analisi verbale e all’originalità del pensiero. Credono molto nella comprensione
senza l’ausilio di parole e considerano l’abilità nel parlare e nello scrivere e il ragionamento acuto
e sagace come essenzialmente superficiali e forse ingannevoli. Ciò che apprezzano della loro letteratura, non
è l’analisi chiara ma l’allusività artistica e l’emotività. L’ideale francese di semplicità e assoluta chiarezza nella
scrittura li lascia insoddisfatti. Preferiscono la complessità e l’essere indiretti come approssimazioni migliori
alla verità.
Sei d’accordo o no con queste affermazioni? Credi, come si insegna nello zen, che “la verità essenziale sia
incomunicabile”? Pensi anche che i giapponesi preferiscano l’intuizione e l’emozione alla logica e all’analisi?
Discuti questi problemi dettagliatamente.
3. I giapponesi del periodo premoderno sono stati descritti come “un popolo presso il quale fiorivano una
volta grandi raffinatezze e virtuosismi, accompagnati da superbi risultati nelle arti e nell’artigianato” (p.
166). Pensi che queste caratteristiche esistano ancora oggi?
4. È stato affermato che la cerimonia del tè nel Giappone moderno sia piena di contraddizioni:
I sostenitori affermano che in aggiunta alle sue intrinseche soddisfazioni estetiche e spirituali, la pratica del
tè può essere un antidoto al materialismo incurante e all’alienazione dalla natura che imperversano nella vita
moderna. Tuttavia, alcuni critici la considerano l’ennesimo esempio di come aspetti della tradizione giapponese
siano stati (…) impacchettati e venduti come passatempi di lusso – un culto della povertà e della
semplicità in cui solo i molto ricchi e raffinati possono permettersi di indulgere adeguatamente (LaPenta
1998, p. 13).
Pensi che questo sia un giudizio accurato? Che forme prende la cerimonia del tè nel Giappone di oggi?
Quali sono i suoi vantaggi e svantaggi nell’alleviare alcuni dei problemi del mondo moderno?
5. Si afferma che l’educazione giapponese sia divenuta troppo rigida e inflessibile, che il paese si sia impantanato
nel materialismo, e che i giovani giapponesi stiano dimenticando le loro tradizioni e perdendo le
forme (kata) che sono state a lungo la chiave per l’apprendimento nella cultura giapponese. Pensi che questo
significhi che l’essenza spirituale originale del do¯ si sia corrotta o sia stata pervertita nella vita giapponese
contemporanea? I giovani giapponesi sono ancora influenzati dallo spirito del do¯ o si stanno ribellando
contro di esso? Discuti questi problemi, identifica le cause di questi cambiamenti, e suggerisci in che modo
questi problemi potrebbero essere risolti.
Problemi interculturali
1. Il formalismo espresso nella cerimonia del tè è un elemento comune della vita di ogni giorno in
Giappone, e il comportamento quotidiano di ogni tipo di persona si svolge secondo schemi fissi. Ciò è illustrato
dalla seguente descrizione dei servizi offerti da un cameriere in un caffè in un elegante hotel di Tokyo,
offerta da qualcuno arrivato per la prima volta in Giappone:
Quando il cameriere ha portato il caffè, sono rimasto molto impressionato dalla grazia e dalla formalità con
cui ce lo ha porto. Per prima cosa, è arrivato spingendo un grosso carrello con due enormi cuccume d’argento
di caffè. Quindi è indietreggiato di un passo e mi ha fatto un profondo inchino. Poi, ha posto la tazza
e il piattino sul tavolo con molta cura, ha preso le due cuccume, ha fatto un passo indietro, e con un movimento
molto delicato e preciso ha versato il caffè nella tazza da una grande altezza. Si è inchinato di nuovo
profondamente e mi ha messo davanti la tazza, col manico a un angolo ben preciso. Quindi si è inchinato
di nuovo. Ogni movimento veniva eseguito con precisione perfetta. A questo punto ha ripetuto la stessa
cosa per il mio amico, replicando esattamente i medesimi movimenti. Quando ha finito, si è di nuovo inchinato
profondamente, ha portato via il carrello e ha fatto esattamente la stessa cosa ad ogni altro tavolo. Ho
pensato che la cosa somigliasse di più a vedere un ballerino o un prestigiatore che un normale cameriere al
lavoro. È stato a quel punto che mi sono detto che in Giappone evidentemente non esiste soltanto la cerimonia
del tè, ma anche quella del caffè! (Pinnington 1986, p. 14).
Descrivi altri tipi di lavoro in Giappone in cui si possa osservare questo tipo di rito. Cosa pensi che provino
le persone in Giappone quando eseguono un lavoro in questo modo? Confronta questo modo di lavorare
con quello che si può osservare in altri paesi.
2. Uno degli aspetti più difficili dell’esistenza in Giappone per persone di altri paesi è che la vita può essere
molto formale. Quando servono i clienti nei supermercati, nei grandi magazzini e nei fast food, gli impiegati,
le ragazze che azionano gli ascensori e i camerieri giapponesi sembrano spesso comportarsi come
robot, ripetendo esattamente le stesse frasi fisse con espressioni rigide o con sorrisi freddi e insinceri.
Questa critica viene mossa in maniera crescente dagli stessi giapponesi, come dimostrano dibattiti recenti
nei mass media. Cosa pensi di questa specie di servizio robotico, e in che cosa differisce dalla descrizione
del cameriere nella domanda precedente?
3. Gli insegnanti stranieri notano spesso che le lezioni in classe in Giappone sono estremamente formali e
che gli studenti sembrano molto passivi in confronto a quelli di altri paesi:
Invece di fare domande e di mettere in difficoltà i loro insegnanti, ascoltano silenziosamente ed educatamente,
prendendo appunti (…) [che] fanno del loro meglio per memorizzare (…) e per ripetere (…) al
momento degli esami (p. 24).
In Occidente, pochi studenti riuscirebbero a sopportare il fatto di non avere “il permesso di fare domande,
di mettere in difficoltà, e di criticare l’insegnante”, un approccio all’istruzione che è progettato per incoraggiare
l’originalità e una mente inquisitiva (ib.). Nelle scuole giapponesi tuttavia, la maggior parte delle cose
viene eseguita “secondo uno schema fisso o un piano; diventa quindi molto più facile imparare come si
fanno le cose – tutto ciò che bisogna fare è apprendere gli schemi da qualcuno che li conosce” (p. 16).
Poiché c’è una tendenza a formalizzare l’apprendimento, “a costringere ogni cosa entro uno schema fisso”,
gli studenti tendono a “presumere che esista un modo corretto e un modo sbagliato di fare ogni cosa” (p.
17), che può esistere soltanto una risposta corretta a una data domanda. Discuti il processo di apprendimento
nelle scuole giapponesi dal punto di vista di questa critica e alla luce delle qualità più importanti
implicite nello spirito del do¯ . Confronta questo modo di apprendere le cose con quello di altri paesi.
4. Qualche tempo fa, il Ministero dell’Istruzione ha cominciato a porre l’accento sul bisogno di alimentare
un senso di individualità, di originalità e di creatività nei giovani, per venire incontro alle necessità di un
mondo e di un’economia sempre più globalizzati. I sistemi di apprendimento giapponesi esemplificati dallo
spirito del do¯ sono compatibili con questi obiettivi? Come possono essere adattate le pratiche educative tradizionali
agli obiettivi moderni, allo scopo di fornire agli studenti le abilità di cui hanno bisogno per raggiungere
il successo in un mondo in rapido cambiamento?
5. Nelle arti marziali giapponesi, l’insegnamento viene mantenuto semplice, inflessibile e strettamente controllato,
e consiste nell’imitazione di un maestro piuttosto che nel fornire spiegazioni verbali dettagliate e
analitiche:
Le abilità tradizionali in particolare vengono apprese non tanto attraverso l’analisi e la spiegazione verbale,
quanto attraverso la trasmissione personale dal maestro al discepolo, per mezzo dell’esempio e dell’imitazione.
Il legame tra insegnante e allievo è molto importante (…) ma di pari importanza è il fatto che l’apprendimento
è più un processo intuitivo che razionale. Ci si aspetta che l’individuo impari a fondersi con il
compito, finché la sua padronanza di esso non divenga priva di sforzo. Egli stabilisce non tanto un controllo
intellettuale su di esso quanto una fusione spirituale con esso (Reischauer 1988, p. 166).
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo sistema di apprendimento? Dato che le arti marziali e alcune
delle arti estetiche vengono oggi praticate in tutto il mondo, come riescono ad adattarsi a questo sistema
di apprendimento gli studenti di altri paesi? Questo sistema dovrebbe essere mantenuto anche in futuro?
Ganbari
La perseveranza e la determinazione giapponesi
Cultura giapponese
1. Non c’è dubbio che il ganbari sia uno dei principali fattori che hanno contribuito al rapido sviluppo economico
del Giappone, specialmente durante la ricostruzione del paese dopo la seconda guerra mondiale.
Ma oggi i giovani giapponesi lavorano con impegno per il paese animati da un sentimento di ganbari?
2. Il ganbari sembra essere ancora importante nelle aziende giapponesi, ma qual è il suo ruolo nel campo
dell’istruzione, specialmente tra studenti e professori universitari? Di questi tempi, essi praticano davvero
il ganbari per innalzare gli standard educativi e istituire riforme indispensabili? Analizza questa questione.
3. Di recente, un tribunale ha deciso di considerare colpevole una compagnia che aveva spinto un impiegato
a lavorare tanto duramente da causarne il suicidio per il troppo lavoro e lo stress, e l’ha condannata a
pagare un’elevata somma di denaro per risarcire la famiglia del defunto. Ritieni che in futuro le aziende
giapponesi cambieranno le condizioni lavorative in modo da distogliere gli impiegati dall’eccesso di lavoro,
condotta che a volte ha causato la morte in Giappone?
4. Di recente, studenti che ganbaru non vengono trattati con rispetto, e se studiano con impegno, vengono
chiamati gariben, che ha un significato negativo in giapponese (“secchione”, N.d.T.). Ciò indica che lo spirito
del ganbari si sta modificando in Giappone?
5. In Giappone, l’attuale annacquamento dello spirito del ganbare è considerato positivamente, perché
potrebbe ridurre la morte per eccesso di lavoro (karo¯ shi), o negativamente, considerando il fenomeno della
“crisi della classe” (gakkyð ho¯ kai) nelle scuole giapponesi?
6. Se la struttura della società giapponese continua a cambiare, con più donne nei posti di lavoro, il ganbari
s’indebolirà perché la vita familiare si complica se ciascuno lavora per troppe ore, o si rafforzerà come
reazione all’aumentata competitività per i lavori prestigiosi?
7. Il ganbari è essenzialmente il prodotto della società giapponese, omogenea e orientata verso l’aggregazione?
In altre parole, a causa dell’omogeneità della società giapponese, ci si può distinguere solo in base allo
sforzo piuttosto che all’abilità. Analizza questo problema.
8. In Giappone, ci sono numerosi uomini che muoiono per l’eccesso di lavoro o che vengono trasferiti in
posti dove devono vivere lontano dalle loro famiglie per lunghi periodi di tempo. Perché accettano situazioni
di questo genere?
9. Quali sono le radici del senso giapponese del ganbari?
10. Ritieni che il concetto di ganbari generi pressioni assurde sui giapponesi, costringendoli a fare costantemente
del loro meglio? Analizza ciò in relazione al numero crescente di suicidi in Giappone, risultato di una
sensazione di fallimento e di inadeguatezza.
11. Analisi di un caso: Katsunori Nakamura ha lavorato molto duramente per la sua azienda tutta la vita.
Usciva presto da casa sua ogni mattina e, la maggior parte delle sere, non vi faceva ritorno fino a tardi.
Lavorava anche nei fine settimana o era talmente stanco che dormiva tutto il giorno. Non ha seguito molto
i suoi figli mentre crescevano, perché ha condotto un’esistenza dedicata alla sua azienda e completamente
separata da quella di sua moglie. Quando poi è andato in pensione, non sapeva cosa fare del suo tempo libero
e irritava continuamente la moglie, che non era abituata ad averlo in casa tutto il giorno. Invece che essere
una ricompensa per una vita di duro lavoro, il suo pensionamento è diventato un incubo e alla fine ha
provocato il divorzio e la dissoluzione della sua famiglia.
Domanda: Quanto è comune questo tipo di situazione in Giappone? Che rapporto ha col ganbari? Cosa si
può fare per rimediare ai guasti causati dal ganbari?
Problemi interculturali
1. Nelle ultime olimpiadi, gli atleti giapponesi hanno raggiunto discreti risultati nonostante la terribile pressione
che il paese ha esercitato su di loro, cosa che spesso ha causato prestazioni insoddisfacenti in passato.
Pensi che oggi i giovani stiano diventando indifferenti alla pressione del ganbare? Quali sono gli incentivi
per gli atleti degli altri paesi affinché ottengano buoni risultati? In che modo differiscono questi incentivi
da quelli giapponesi?
2. Il ganbari è visto come un pregio dalle compagnie internazionali che assumono lavoratori giapponesi (es.
dedizione), o come un peso (es. esaurimento)?
3. In Giappone, a causa delle pressioni sociali connesse al ganbari, una volta che qualcuno viene assunto da
una compagnia a tempo pieno, è molto difficile per quella persona prendersi delle lunghe ferie. Qual è la
situazione in altri paesi?
4. Confronta l’impiego del tempo libero in Giappone con quello di altri paesi.
5. Ritieni che il concetto di ganbari sia oggetto di ammirazione e rispetto da parte degli stranieri?
6. Il ganbari (“studiare e lavorare duramente”) a volte è considerato una delle più importanti virtù dei giapponesi.
Quali virtù analoghe esistono in altri paesi del mondo?
Giri
Gli obblighi sociali in Giappone
Cultura giapponese
1. Per alcune famiglie, la spesa per i regali connessi al giri può diventare un pesante onere dal punto di vista
economico, ammontando a una considerevole porzione delle spese familiari. Secondo la tua opinione, queste
famiglie dovrebbero continuare questa tradizione a dispetto delle difficoltà che ciò comporta? Per quale
motivo sarebbe difficile interromperla?
2. Quali altre occasioni e festività sono importanti in Giappone dal punto di vista degli obblighi sociali e
del dovere morale?
3. In Giappone, se ricevi un regalo da un collega ma non ricambi, penseranno che ignori gli obblighi sociali?
Quali pensi che siano i motivi di ciò? Come consideri questa usanza?
4. Pensi che per una persona sia meglio agire e comportarsi seguendo gli obblighi sociali o sulla base delle
proprie motivazioni? Fai degli esempi di ciascuno dei due modi di comportarsi. Analizza i lati positivi e
negativi di ognuno dei due punti di vista.
5. Pensi che ci siano differenze tra generazioni, tenendo presente il modo in cui oggi il giri è considerato tra
i giapponesi?
6. Analisi di un caso: Yumi e Mariko frequentano un’università a Tokyo. Durante le vacanze estive, tornate
a Osaka, si sono recate in visita al loro liceo. Durante la visita, Yumi ha regalato dei biscotti ai suoi vecchi
insegnanti, mentre Mariko non ha portato nulla. Uno degli insegnanti ha detto scherzosamente: “Yumi, sei
diventata adulta. Non mi aspettavo un regalo”.
Domanda: Pensi che anche Mariko avrebbe dovuto portare qualcosa in dono seguendo le regole sociali
giapponesi? Perché, o perché no?
Problemi interculturali
1. Secondo le usanze giapponesi, le persone si scambiano doni reciprocamente alla metà di agosto e alla fine
di ogni anno. Di solito, quando ci si scambiano regali negli altri paesi? Per quali motivi si usa fare così?
Quali sono i concetti equivalenti al giri in altri paesi?
2. Non è insolito per gli stranieri che vivono in Giappone ignorare gli obblighi connessi al giri. Cosa pensi
di questa inadempienza?
3. In Giappone, anche se non ti piace l’alcol, puoi spesso sentirti obbligato ad andare a bere con i tuoi amici
o colleghi. Secondo te, perché succede? Cosa pensi di quest’abitudine? È riconducibile a usanze simili in
altri paesi?
4. A volte ricevere regali fatti per dovere mette a disagio i non-giapponesi e li rende ansiosi. Perché pensi
che accada? Discuti come affrontare una situazione di questo tipo.
5. In Occidente, le persone spesso preferiscono ricevere regali che qualcuno ha fatto a mano per loro, piuttosto
che una cosa comprata in un negozio, perché è espressione di amicizia sincera. Analizza queste differenze
in relazione al concetto di giri e alle caratteristiche dell’usanza di fare regali in Giappone.
Haragei
La comunicazione sottintesa in Giappone
Cultura giapponese
1. In Occidente, si dice che la sede delle emozioni sia il cuore, mentre in Giappone è lo stomaco, o hara.
Ad esempio, arrabbiarsi è hara ga tatsu (letteralmente, “si drizzano le budella”), uno che sta tramando qualcosa
è hara ni ichimotsu aru otoko (letteralmente, “un uomo che ha una mira segreta nello stomaco”), e gli
amici fidati sono detti fukushin (letteralmente, “centro dello stomaco”). Fai un elenco di altre espressioni
giapponesi che contengono hara, traducile letteralmente, e indica le espressioni equivalenti in italiano.
2. Perché l’attore Tora-san indossava sempre uno haramaki di lana in tutti i suoi film? Qual è la funzione
dello haramaki?
3. Analizza il concetto di haragei dal punto di vista del detto giapponese “le parole sono la radice di tutti i
mali”.
4. Pensi che lo stereotipo secondo cui i giapponesi preferiscono l’intuito e la sensibilità alla fredda logica sia
valido?
5. I giovani giapponesi si stanno allontanando da modelli di comportamento che riflettono lo haragei?
6. Descrivi gli aspetti positivi e negativi dello haragei in Giappone.
7. Analizza i modi in cui si fa ricorso allo haragei nella vita quotidiana giapponese. Il termine haragei è ancora
usato? Se non lo è, questo significa che i giapponesi si stanno allontanando dallo haragei?
Problemi interculturali
1. Gli occidentali sentono spesso il bisogno di esprimere a parole i loro pensieri e stati d’animo, mentre la
comunicazione non verbale è più comune tra i giapponesi. Discuti queste differenze.
2. Analizza la nozione di haragei in relazione al modello di Hall di cultura di alto e basso contesto.
3. I giapponesi vengono criticati perché fanno troppo affidamento su modi di comunicare non espliciti
(haragei) persino nelle relazioni internazionali. Dal punto di vista del relativismo culturale, tuttavia, questa
critica potrebbe non essere valida perché il modo di comunicare di una cultura non è migliore o peggiore
di quello di un’altra. Perciò, i giapponesi non dovrebbero vergognarsi di questo modo di comunicare, e
nemmeno pensare di doverlo cambiare quando parlano con persone di diversa provenienza culturale. Sei
d’accordo? Qual è il tuo punto di vista su questa questione?
4. Haragei e ishin denshin non appartengono solo alla cultura giapponese, ma nel mondo sono presenti in
molte società. Immagina una conversazione tra coppie sposate. Di solito tra loro lasciano molte cose inespresse
(o sottintese), e ricorrono meno alla comunicazione verbale di quanto facciano con gli altri. In ciò
consiste lo haragei, o ishin denshin, non è vero?
5. Haragei, inteso come mezzo per nascondere i veri pensieri e stati d’animo, non è un concetto unicamente
giapponese. Per esempio, è stato osservato che haragei viene usato negli affari e in politica come mezzo
di comunicazione ingannevole, mediante il quale nascondere i propri veri scopi al fine di acquisire potere e
vantaggi. Comunque, i politici e gli uomini d’affari si comportano sempre in questo modo in molte altre
parti del mondo. Se è così, che cosa fa sì che lo haragei sia esclusivo del Giappone?
Hedataru to najimu
La distanza tra le persone in Giappone
Cultura giapponese
1. In Giappone, si pensa che bere alcol in compagnia aiuti a liberarsi dello hedatari. Che succede in situazioni
come queste?
2. Quando gli studenti giapponesi vogliono farsi nuovi amici in classe, fanno dei tentativi diretti o cercano
di avvicinarsi un po’ alla volta ai loro compagni? Che relazione c’è tra questo e le nozioni di hedataru e najimu?
3. I giapponesi mantengono a lungo i rapporti con i loro amici e colleghi, una volta eliminato lo hedatari.
Infatti, molti studenti universitari considerano i loro migliori amici quelli del tempo delle elementari. Che
ne pensi?
4. Quando i giapponesi cominciano a entrare più in confidenza (najimu dasu) con gli altri, certi aspetti dei
loro rapporti interpersonali cambiano. Quali pensi che siano?
5. In Giappone, si tende a ridurre lo hedatari durante le gite scolastiche (shðgakuryoko¯ ), nei campi estivi
delle associazioni universitarie e durante i viaggi organizzati dalla propria ditta (shainryoko¯ ). Come mai queste
occasioni favoriscono l’annullamento delle barriere interpersonali (hedatari)?
Problemi interculturali
1. In Giappone, l’ubriachezza è largamente tollerata ed è considerata un mezzo per diminuire le barriere
formali tra le persone. In altre società, cosa succede quando le persone si ubriacano durante un ricevimento?
È considerato un comportamento accettabile? Riguardo a questo, ci sono differenze tra uomini e
donne?
2. In Giappone, la gente mantiene intenzionalmente le distanze dagli altri (hedatari) e si è cauti nell’avvicinarsi.
È lo stesso in Occidente? Se no, perché esistono queste differenze?
3. In altri paesi del mondo, che strategie si adottano per ridurre lo hedatari? È difficile instaurare relazioni
amichevoli con gli altri? In che modo si realizza ciò?
4. Quando gli studenti giapponesi vanno a studiare all’estero, talvolta è difficile per loro fare amicizia con
gli altri. In effetti, a volte essi considerano piuttosto superficiali le relazioni interpersonali nei paesi occidentali.
Discuti questo dal punto di vista di hedataru e najimu.
5. In Giappone, molti impiegati sentono l’obbligo di andare a bere con i loro colleghi, dopo il lavoro, quasi
tutte le sere come mezzo per ridure lo hedatari. Le persone di altri paesi, tuttavia, spesso disapprovano questa
pratica e la considerano un obbligo eccessivo. Discuti questo problema.
Honne to tatemae
Dicotomia tra pubblico e privato in Giappone
Cultura giapponese
1. Descrivi delle specifiche situazioni in cui si usa tatemae in Giappone, e spiega perché vi si fa ricorso in
questi casi.
2. In quali situazioni in Giappone è consentito esprimere il proprio honne? Perché?
3. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’uso di honne e tatemae nella vita quotidiana giapponese?
4. Gli studiosi fanno notare che honne e tatemae formano un’unità nella cultura giapponese, e che questo
binomio ha un ruolo di primo piano nel mantenimento dell’equilibrio psicologico. Analizza in che modo
ciò potrebbe essere vero.
5. Analisi di un caso: Oggi a scuola, Hiroshi è contento perché ha un nuovo taglio di capelli di cui è molto
soddisfatto. Però, la maggior parte dei suoi compagni di classe pensa che i suoi capelli abbiano un aspetto
assurdo, e lo prende in giro dietro le spalle. Hiroshi raggiunge Chie e le chiede “Ti piace il mio nuovo
taglio? Non è forte?”.
Domanda: Chie dovrebbe ricorrere al tatemae e dire “Lo adoro”, o esprimere il proprio honne e dire
“Veramente, penso che sia assurdo”? Perché?
Problemi interculturali
1. In generale, gli occidentali pensano che agire e parlare secondo le proprie opinioni e convinzioni intime
(honne) sia questione di onestà personale, mentre i giapponesi tendono a considerare la discrepanza tra
honne e tatemae un semplice riflesso del modo in cui la società funziona. In altre parole, gli individui possono
avere i propri personali punti di vista ma, nell’interesse dell’armonia del gruppo, non dovrebbero
esprimerli se divergono dalle opinioni altrui, e questo non è considerato ipocrisia. In italiano invece, l’idea
dell’ipocrisia si riflette nell’espressione “avere due facce”, che significa essere vili e falsi, e questo ha una
forte connotazione negativa per la maggior parte degli occidentali. In che modo si possono conciliare questi
due opposti punti di vista?
2. Molti stranieri incontrano difficoltà di adattamento in Giappone, perché l’ampio uso di tatemae rende
davvero complicato scoprire ciò che le persone pensano realmente. Per quanto riguarda honne e tatemae,
cosa si può fare per aiutare le persone che provengono da altri paesi ad adattarsi alla società giapponese?
3. Quali sono i pro e i contro del cambiare opinione in modo franco e sincero, come avviene in genere in
Occidente? Confronta questo approccio alla comunicazione con l’uso di honne e tatemae in Giappone.
4. Quando ti invitano fuori a bere in Occidente di regola puoi declinare l’invito spiegando la vera ragione
per cui non puoi essere presente (cioè, honne). Ma in Giappone di solito, devi dire una pietosa bugia per
educazione (cioè, tatemae). Perché ci sono queste differenze? Quale approccio è preferibile? Perché?
5. Il ricorso a concetti come honne e tatemae è più diffuso nelle società asiatiche che in altre parti del
mondo? Se sì, perché? Riguardo all’uso di honne e tatemae, confronta il Giappone con altre nazioni asiatiche.
Il sistema giapponese dell’ie
Cultura giapponese
1. Alcuni hanno osservato che non appena il sistema ie è crollato, i legami familiari sono diventati più deboli.
Cosa pensi di questa osservazione?
2. Valuta la validità del sondaggio citato nel capitolo, secondo cui ancora oggi molti pensano che gli uomini
siano trattati meglio delle donne nelle famiglie giapponesi. In che modi si manifesta questo trattamento
preferenziale nella vita familiare contemporanea?
3. Le donne favorevoli al sistema fðfu bessei, nel quale i coniugi hanno cognomi differenti, affermano che
se cambiassero il proprio cognome al momento di sposarsi, sembrerebbe loro di essere costrette a diventare
un membro della famiglia del marito. Discuti questo aspetto dal punto di vista del sistema ie.
4. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del sistema ie tradizionale nel mondo moderno?
5. Pensi che l’indebolimento del sistema ie sia all’origine del recente aumento dei crimini minorili e del crollo
della disciplina scolastica in Giappone? In passato, i bambini avevano spesso paura dei loro padri, che
potevano essere severi nell’insegnare loro la differenza tra bene e male. Contemporaneamente alla scomparsa
del sistema ie, tuttavia, anche l’autorità paterna si è indebolita, e si sostiene spesso che questa è una delle
ragioni della mancanza di disciplina dei bambini (specialmente maschi) a casa. Molte persone credono che
i maschi abbiano bisogno della presenza di padri forti in famiglia. Se questo fosse vero, potremmo ripristinare
certi aspetti del sistema ie tradizionale?
6. Analisi di un caso: Jun e Rie si sono scambiati una promessa di matrimonio. La famiglia di Rie è benestante,
e suo padre possiede un’azienda; non avendo figli maschi, si aspetta che il futuro marito di Rie diventi
un membro della sua famiglia e gli succeda a capo dell’azienda. Tuttavia Jun ha altre idee riguardo alla
sua carriera, e non gli piace la prospettiva di venire adottato dalla famiglia di sua moglie.
Domanda: Jun e Rie dovranno rinunciare al loro progetto di sposarsi? Come dovrebbero gestire questa
situazione?
Problemi interculturali
1. In Giappone è importante essere accettati dai genitori del proprio coniuge, per mantenere rapporti familiari
armoniosi. L’approvazione dei genitori è necessaria anche in altre culture? Discuti i pro e i contro di
questa approvazione.
2. In Giappone ci si aspetta ancora che il figlio primogenito si prenda cura dei genitori, e questo può rappresentare
un grande peso, soprattutto quando si cerca moglie. Confronta questo ruolo con le responsabilità
del primogenito in altre culture.
3. In Giappone ci si aspetta ancora che una donna assuma il cognome del marito. Confronta questa usanza
con quelle di altre culture.
4. In molte società si imputano i problemi sociali contemporanei alla disintegrazione della famiglia. Discuti
questo problema in rapporto all’importanza dell’autorità patriarcale nella vita familiare tradizionale.
5. Discuti l’evoluzione della famiglia in varie culture del mondo.
Iitoko-dori
Adottare elementi di culture straniere
Cultura giapponese
1. In Giappone, le cerimonie nuziali solitamente vengono celebrate secondo il rito shintoista, mentre i funerali
sono buddisti. In che modo ciò riflette l’iitoko-dori?
2. Molti giapponesi celebrano il Natale, anche se la maggior parte della gente non è cristiana. Qual è la tua
opinione su questo tipo di pratiche?
3. La musica pop giapponese di oggi è fortemente influenzata da quella americana, e nelle canzoni si prendono
in prestito e si usano molte parole inglesi. In che modo pensi che questo sia riconducibile all’iitokodori?
4. Spesso le case giapponesi hanno sia stanze tradizionali con i tatami (washitsu) che stanze in stile occidentale
con la moquette (yo¯ shitsu). Questo è un esempio di iitoko-dori? Fai un elenco di altri casi simili.
5. La maggior parte dei giapponesi di oggi ha un atteggiamento laico nei confronti dell’esistenza anche se
osserva i rituali religiosi in certi momenti dell’anno, come in occasione di Obon e di capodanno. Alla luce
di questo orientamento laico, qual è il futuro dell’iitoko-dori in Giappone?
Problemi interculturali
1. Fornisci degli esempi di iitoko-dori in altri paesi. Sono simili al modello giapponese o differenti?
2. In Giappone, lo shintoismo, il buddismo e il confucianesimo sono coesistiti in armonia per secoli, mentre
in molti altri paesi i diversi credo religiosi sono all’origine di una quantità di stragi. Analizza questo problema
in relazione all’iitoko-dori.
3. Perché i giapponesi non vedono contraddizioni nel fatto di recarsi lo stesso giorno in un santuario shintoista
e in un tempio buddista? In altri paesi può accadere che la medesima persona preghi divinità diverse
o segua due o più religioni? Discuti questa questione dal punto di vista dell’iitoko-dori.
4. Secondo Pinnington (1986, p. 22),
osservando le arti giapponesi tradizionali – il no, il kabuki, il kendo¯ , la waka, lo haiku, l’ikebana – esse sembrano
tutte estremamente codificate. Tutte hanno i propri modelli formali, che vengono appresi osservando
e imitando il maestro, e tutte hanno le proprie complicate regole e convenzioni che devono essere imparate.
Inoltre, in Giappone, in molti sport e passatempi moderni, come il ciclismo e la pittura a olio, “troviamo
esattamente lo stesso atteggiamento”. Questo modo di apprendere, “che enfatizza le regole, la tecnica e
l’imitazione”, è stato a lungo “molto appropriato per assimilare e adattare velocemente” alla cultura giapponese
elementi della cultura cinese e occidentale (p. 23). Come sostiene Reischauer (1988, p. 202), in
Giappone “l’attività degli studiosi si è concentrata in larga misura sull’assimilazione di ampie quantità di
informazioni dall’estero e sulla fusione di queste con ciò che già si conosceva”. L’industria ha accentuato
l’adattamento di tecnologie già note, piuttosto che crearne di nuove, anche se bisogna riconoscere che molti
di questi adattamenti sono stati così fantasiosi che potrebbero essere a ragione considerati creativi (ib.).
Tuttavia, questo approccio all’apprendimento ha condotto alla critica ampiamente diffusa nei confronti dei
giapponesi, secondo cui essi sarebbero solo dei copiatori di altri, come pure a molti stereotipi sui giapponesi
come “non creativi intellettualmente” (p. 200):
I successi del Giappone nel campo dell’industria si sono ampiamente basati su prestiti molto redditizi o su
ingegnosi adattamenti di tecnologie straniere piuttosto che su scoperte scientifiche autonome. Il pensiero
politico, la filosofia e gli studi nell’ambito delle scienze sociali sono in larga misura rielaborazioni o sintesi
di idee venute da fuori, piuttosto che creazioni originali (…) [il passato del Giappone] è costellato di importanti
capi religiosi, grandi poeti e scrittori, organizzatori fuori dal comune e anche eccezionali sintetizzatori
di idee, ma non di figure di intellettuali di notevole creatività (ib.).
Pensi che queste critiche siano valide e giuste? Come replicheresti a esse? Discuti questi giudizi critici in
relazione all’iitoko-dori.
5. Confronta l’attività degli studiosi e l’acquisizione del sapere in Giappone con quelle in altri paesi del
mondo.
Ikuji
Allevare i figli in Giappone
Cultura giapponese
1. Qual è la figura più influente nell’educazione dei bambini in Giappone, il padre o la madre? Che forma
prende questa influenza?
2. In Giappone i figli, in particolare il primogenito (assieme a sua moglie), si prendono cura dei genitori
anziani. È una responsabilità che dovrebbe ricadere su di loro?
3. L’educazione dei bambini in Giappone risente della richiesta delle aziende di lavorare con orario prolungato?
I padri mettono al primo posto le richieste dell’azienda, prima di quelle della famiglia?
4. In Giappone i bambini sono allevati in modo diverso dalle bambine? Se sì, in che modo? Come differiscono
in termini di genere aspettative e valori posti sui figli?
5. Quando in Giappone i bambini si comportano male, i genitori dicono di solito “La gente riderà di te”,
invece di “Non dovresti farlo”. Come influisce questa abitudine sull’educazione morale dei bambini?
6. Si dice spesso che i bambini giapponesi sono viziati, che genitori e nonni comprano loro troppi giocattoli
costosi, e che i bambini sono poco disciplinati. Discuti questo aspetto dell’educazione dei bambini in
Giappone.
7. Che differenze ci sono in Giappone tra l’essere un primogenito, un secondogenito, un terzogenito, e così
via? In cosa è diversa la vita familiare se sei figlio unico?
8. Il numero di bambini in Giappone sta rapidamente diminuendo, e una delle ragioni più importanti di
questa tendenza è che è diventato troppo costoso allevare un figlio. Inoltre, molte donne vogliono lavorare
ma non possono farlo dopo aver avuto un bambino. Che cosa si può fare per risolvere questo problema?
Problemi interculturali
1. Quali culture posseggono le pratiche di allevamento dei bambini più rigide: le società occidentali o il
Giappone? Discuti questo punto in rapporto all’educazione morale e sociale.
2. Come differiscono le aspettative per la scelta di una carriera nei confronti dei bambini in Giappone e in
Occidente? Discuti questo punto in termini di generi sessuali.
3. Molte studentesse universitarie giapponesi devono rispettare il “coprifuoco” (mongen) e sono spesso sorvegliate
strettamente dai genitori. In che cosa differisce questo trattamento da quello praticato nei confronti
delle giovani donne in altri paesi?
4. I padri giapponesi giocano generalmente un ruolo minimo nell’educazione dei figli. Cosa succede negli
altri paesi?
5. In Giappone molte madri sono definite kyo¯ iku mama (“mamme dell’educazione”). Quali sono le caratteristiche
delle kyo¯ iku mama? Confronta le madri giapponesi con quelle occidentali.
6. Quali sono le qualità più importanti che i genitori giapponesi tentano di instillare nei loro figli (per esempio,
avere rispetto per gli altri, farsi buoni amici, essere disciplinati)? Fai un confronto con gli altri paesi.
7. I bambini giapponesi dormono di solito con i loro genitori, mentre i bambini occidentali dormono in
genere da soli. Perché? Discuti queste differenze.
8. In Giappone i genitori normalmente pagano per l’istruzione dei figli, e molti giovani continuano a vivere
a casa anche quando hanno superato la trentina. Invece in molte società occidentali i figli sono considerati
indipendenti fra i diciotto e i ventidue anni di età, sono in genere responsabili per il pagamento della
propria istruzione, e raramente rimangono a lungo a vivere in famiglia. Perché esistono queste differenze?
A quale età si ritiene che i ragazzi divengano adulti, economicamente e socialmente, in altri paesi del
mondo?
Kenkyo
La virtù giapponese della modestia
Cultura giapponese
1. Spesso, di questi tempi, in Giappone i programmi televisivi si fanno beffe dell’incapacità della nuova
generazione di usare in maniera appropriata le espressioni onorifiche e umili. Ritieni che questo modo di
comunicare sia necessario ai giapponesi nel mondo moderno, in particolare ai giovani?
2. In che modo la virtù della modestia è entrata a far parte della cultura giapponese? Perché è tuttora importante?
3. Qual è il reale significato dei sistemi del keigo usati in Giappone? Queste espressioni comunicano realmente
rispetto e autodenigrazione o è semplicemente una questione di giri sotto forma di honne to tatemae?
4. Molte persone anziane giudicano coloro che non sono in grado di usare in maniera appropriata le espressioni
in keigo ignoranti e maleducati. Pensi che ciò sia legittimo? Analizza questa questione.
5. In che modo l’uso del keigo differisce a seconda della persona con cui si parla? Per esempio, le espressioni
onorifiche e umili dovrebbero sempre essere usate con le persone anziane? Cosa succede all’interno
della famiglia? E tra senpai e ko¯ hai?
6. In giapponese esiste un detto che riguarda l’uso della modestia: “No¯ aru taka wa tsume wo kakusu” (“Un
falco accorto cela i propri artigli”); cioè, le persone autenticamente capaci non fanno mostra delle loro abilità.
In altre parole, nella società giapponese non è bene sfoggiare la propria cultura, istruzione e abilità; in
effetti, ciò può rivelarsi pericoloso, perché gli studenti che a scuola mostrano troppo apertamente le loro
capacità o le persone che primeggiano in un’azienda vengono spesso prese di mira oppure ostracizzate dagli
altri. Cosa pensi di questo problema?
7. Talvolta in Giappone gli anziani non gradiscono che i giovani esprimano le loro opinioni in modo aperto,
obiettivo e prosaico. Lo stesso si applica ai rapporti tra senpai e ko¯ hai. In effetti, nelle scuole giapponesi
molti studenti hanno paura di porre apertamente domande ai loro insegnanti. Che impressione hai di questa
situazione? Pensi che siano necessari dei cambiamenti?
8. In che modo in Giappone si possono manifestare convenientemente i propri talenti personali e le proprie
abilità?
9. Analisi di un caso: Tomoko Inoue, una casalinga che vive in Giappone, ha ricevuto un giorno una lettera
di un vecchio sarto che aveva cucito degli abiti per suo marito. Questi ha scritto per informarla che il suo
negozio stava chiudendo e le ha descritto la situazione nel modo seguente:
Ho deciso di chiudere il mio negozio perché il mio gusoku [una parola giapponese per fare riferimento al
proprio figlio in modo umile, il cui significato letterale è “quello stupido di mio figlio”], che si è laureato
all’Università di Tokyo, adesso lavora per la Toyota e non ha intenzione di associarsi alla mia attività.
Tomoko è stata contenta di questa lettera, ma si è domandata se il vecchio sarto fosse realmente triste.
Domanda: Che impressione ricavano i giapponesi da espressioni di modestia come gusoku (“quello stupido
di mio figlio”) o gusai (“quella stupida di mia moglie”)? Pensi che ci sia dell’ipocrisia nell’esprimersi pudicamente
in questo modo?
Problemi interculturali
1. La comunicazione dipende dal contesto sociale in cui ha luogo. Pensi che l’uso del keigo sia appropriato
nel caso di giapponesi che comunicano in ambiti internazionali?
2. Pensi che l’uso del keigo dovrebbe essere raccomandato agli stranieri che stanno imparando a parlare il
giapponese? È necessario che abbiano una buona padronanza delle espressioni onorifiche e umili quando
comunicano in giapponese?
3. Metti a confronto le seguenti espressioni giapponesi e italiane in relazione all’uso del keigo e a cosa esse
rappresentano per la comunicazione nelle due culture: Deru kui wa utareru (“Il chiodo che sporge va spinto
giù” e “La ruota che stride verrà oliata”).
4. In che modo chi proviene da altre culture considera la virtù giapponese della modestia?
5. Le forme di espressione onorifiche e umili vengono usate in altre culture? Che forma assumono in italiano?
Per esempio, nelle società occidentali, i titoli e altre forme cortesi di linguaggio hanno lo stesso ruolo
del keigo in giapponese (cioè, rispetto e mantenimento delle distanze)?
6. Talvolta, i giapponesi si sentono in difficoltà quando vengono lodati troppo apertamente, così, le espressioni
di modestia sono generalmente preferite e non è insolito che la gente neghi recisamente le lodi di cui
è oggetto (cfr. Iie, iie, tondemonai). Nella comunicazione interculturale, che impressione si fanno di questo
tipo di reazione le persone di altri paesi?
7. Stabilito che il linguaggio non è usato solo per comunicare, ma che nel mondo moderno unisce persone
provenienti da culture differenti, pensi sia necessario che il Giappone rivaluti il keigo e le prescrizioni sociali
a esso connesse?
8. In Giappone, il concetto di keigo non è soltanto un’altra futile tradizione, dal momento che il suo significato
basilare è stato gradualmente eroso a causa dell’internazionalizzazione del paese e del contatto con
altre culture. Se le cose stanno così, il Giappone non dovrebbe riorganizzare la struttura della propria lingua
allo scopo di favorire i cittadini e le aziende straniere?
9. Analisi di un caso: Un giorno, Hiromi Nakamura stava navigando in internet e si è imbattuta nell’“l’angolo
dell’amico elettronico” in cui si trovavano alcuni messaggi scritti in giapponese che hanno catturato la
sua attenzione, perché erano completamente differenti dal consueto modo giapponese di presentarsi. Uno
di essi suonava nel modo seguente: “Sono un attraente uomo di trentacinque anni, prestante, ben educato,
intelligente...”. Hiromi si è domandata se quest’uomo fosse veramente giapponese e se dovesse contattarlo.
Domanda: Che effetto ha questo modo di esprimersi sui giapponesi? È ritenuto normale negli altri paesi?
Hiromi dovrebbe credere alle affermazioni dell’uomo e contattarlo?
Kisetsu
Il significato delle stagioni per i giapponesi
Cultura giapponese
1. Porta argomenti a sostegno della tesi secondo la quale i giapponesi hanno una profonda sensibilità per le
stagioni.
2. Quali sono le più importanti ricorrenze stagionali in Giappone? Perché sono importanti? Cosa avviene
durante queste occasioni?
3. Quali specialità mangia la gente durante le feste stagionali in Giappone (per esempio, per tradizione, la
gente mangia i mochi alla vigilia del nuovo anno)?
4. In passato, in che maniera i giapponesi costruivano le loro case affinché risultassero confortevoli durante
le diverse stagioni (per esempio, durante la stagione delle piogge o nell’estate calda e umida)? Che cambiamenti
si verificarono nell’architettura delle case nelle diverse regioni del paese?
5. Talvolta viene fatto notare che i giapponesi stanno perdendo la loro sensibilità nei confronti delle stagioni.
Se ciò è vero, in quali fenomeni si riflettono questi cambiamenti?
Problemi interculturali
1. Descrivi le più importanti ricorrenze stagionali in altre culture del mondo.
2. La pratica del koromo-gae (cioè, il momento del cambio ufficiale di abbigliamento) è presente in altri
paesi? Se sì, quante volte in un anno gli studenti, ad esempio, modificano il loro abbigliamento in relazione
al cambiamento di stagione?
3. Che tipo di piatti consuma la gente durante le festività stagionali negli altri paesi? Che significato hanno
queste specialità? Perché vengono consumate durante quei momenti dell’anno?
4. La sensibilità giapponese per le stagioni è celebrata in forme letterarie tradizionali come lo haiku attraverso
l’uso di kigo. Come viene espressa questa sensibilità in altre culture? Quali caratteristiche peculiari
hanno le stagioni negli altri paesi?
5. In Giappone si verificano cambiamenti evidenti da una stagione all’altra, mentre in altre aree questi cambiamenti
sono meno chiaramente marcati (per esempio, le Hawaii) o c’è semplicemente un passaggio dalla
stagione secca a quella delle piogge. In quale di queste condizioni climatiche è preferibile vivere? E perché?
Nemawashi
Porre le basi di un accordo in Giappone
Cultura giapponese
1. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del nemawashi nel mondo degli affari giapponese?
2. In Giappone, prima che un meeting abbia inizio, quelli che hanno in mente una nuova proposta cercano
generalmente di fare del nemawashi in modo da non creare conflitti. Pensi che ciò sia realmente necessario?
Perché, o perché no? Cosa succede in Giappone quando il nemawashi non ha avuto luogo?
3. In Giappone, il nemawashi possiede delle connotazioni alquanto fosche e da alcuni è considerato una
forma di “accordo sotterraneo”. È una valutazione corretta? Perché, o perché no?
4. Analizza la relazione tra il nemawashi e l’importanza di raggiungere un accordo nel processo decisionale
giapponese.
5. Spiega dettagliatamente in che modo i meeting in stile giapponese sono spesso simili a cerimonie in cui
le questioni più importanti sono già state decise.
Problemi interculturali
1. In altri paesi esistono comportamenti simili al nemawashi?
2. Fino a che punto nelle transazioni d’affari di altre culture è importante giungere a un accordo? Cosa succede
quando non si raggiunge un accordo?
3. In Occidente, la trasparenza (cioè, la chiarezza) è considerata un elemento chiave nel processo decisionale.
Fino a che punto la trasparenza è evidente nel processo decisionale di altri paesi? In che maniera l’assenza
di trasparenza crea problemi nelle transazioni d’affari?
4. Quale modo di prendere decisioni pensi sia più efficace ed efficiente: lo stile gerarchico del management
occidentale, o quello basato sul nemawashi, come in Giappone?
5. In Giappone, una delle funzioni principali del nemawashi è trovare il modo di evitare un confronto tra
individui con opposti punti di vista. Come viene considerato il confronto nelle organizzazioni degli altri
paesi? Quali valori (cioè, positivi o negativi) vengono associati al confronto nelle altre culture?
Omiai
Il matrimonio combinato in Giappone
Cultura giapponese
1. Quale tipo di matrimonio pensi che abbia una maggiore possibilità di durata in Giappone, l’omiai o il
matrimonio d’amore? Perché? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’omiai rispetto al matrimonio d’amore?
2. Nell’omiai, il retroterra familiare, il livello di istruzione e la situazione finanziaria dell’altra persona sono
estremamente importanti per arrivare al matrimonio. Che cosa ne pensi? Ci sono differenze a questo riguardo
tra uomini e donne?
3. Oggi, in Giappone, esiste una profusione di informazioni riguardo all’omiai su internet. In che maniera
queste nuove tecnologie cambieranno la pratica dell’omiai?
4. L’omiai è ancora molto popolare in Giappone anche tra i giovani. Perché?
5. Analisi di un caso: come donna, che tipo di persona preferiresti sposare?
A: Esci con lui da cinque anni. Non ha un lavoro stabile, gli piace il gioco d’azzardo e non ha molti soldi.
Però lo ami davvero.
B: Di recente hai avuto un omiai con lui, perché tuo padre faceva pressioni affinché lo incontrassi. È un
uomo di bell’aspetto e adesso lavora per un’azienda prestigiosa. Ha un futuro brillante, ed è probabile che
sposandolo faresti felici i tuoi genitori; tuttavia, non provi per lui un sentimento profondo.
Problemi interculturali
1. Quando i giapponesi scelgono un partner e si sposano, tendono a tener conto delle aspettative dei propri
genitori e della condizione di chi li circonda; ad esempio, prestano attenzione al fatto che i loro amici
siano già sposati o meno. Confronta questi comportamenti con quelli di altri paesi.
2. In altri paesi del mondo ci sono ancora matrimoni combinati? Dove, e perché?
3. In altre culture, quali sono i fattori più importanti nella scelta di un partner (per esempio, i soldi, l’amore,
la famiglia)?
4. In Occidente, i matrimoni combinati sono molto rari, tuttavia la percentuale di divorzi è estremamente
elevata. Pensi che alcuni dei valori tradizionali espressi dal matrimonio combinato dovrebbero essere conservati
dalle culture occidentali?
5. Che ruolo ha l’amore nell’omiai e nei matrimoni giapponesi in generale? E nelle altre culture?
Otogibanashi
I racconti popolari giapponesi
Cultura giapponese
1. L’eroina del racconto Uguisu no sato (cioè, l’usignolo, o uguisu) non si arrabbia col taglialegna quando
questi fa cadere le uova e uccide i suoi figli. Pensi che ciò costituisca un riflesso delle virtù giapponesi della
compassione e della pazienza? Perché, o perché no?
2. In quali specifici modi pensi che le eroine dei racconti popolari giapponesi rappresentino le donne giapponesi?
Quali caratteristiche hanno in comune?
3. Quali piante compaiono frequentemente nei racconti popolari giapponesi (per esempio, ume, sakura)?
Cosa rappresentano o simboleggiano?
4. Quali sono i nomi di alcuni dei più noti racconti popolari giapponesi? Perché sono famosi?
5. Si dice che in Giappone i giovani leggano racconti popolari meno frequentemente che in passato; in sostituzione,
guardano la TV e leggono fumetti. Quali cambiamenti nei loro valori culturali ci si può aspettare in
futuro?
Problemi interculturali
1. Quali sono nelle altre culture i più famosi racconti popolari? Quali messaggi o lezioni trasmettono?
2. Descrivi gli eroi e le eroine dei più noti racconti popolari di altri paesi. Confrontali con quelli giapponesi.
3. Quali animali fanno spesso la loro comparsa nei racconti popolari di altri paesi? Che ruolo vi hanno?
Confrontali con gli animali dei racconti popolari giapponesi.
4. I racconti popolari costituiscono un mezzo per trasmettere importanti valori culturali da una generazione
all’altra. Da una cultura all’altra o anche tra differenti componenti etniche di una data società, questi
valori sono diversi? Se è vero, in che modo differiscono?
5. Quali sono in Giappone i più noti racconti popolari importati da altri paesi? Perché questi racconti sono
noti presso i giapponesi?
Ryo¯ saikenbo “buone mogli e madri sagge”
Le aspettative della società giapponese nei confronti delle donne
Cultura giapponese
1. Sembra che di questi tempi in Giappone il numero di uomini che si occupa dei lavori domestici e aiuta
ad allevare i figli sia in aumento, ma molte donne lamentano che si dia ancora per scontato che siano loro
a svolgere la maggior parte dei lavori di casa, anche se hanno a loro volta un impiego. D’altra parte, si dice
che molti uomini giapponesi non facciano assolutamente nulla in casa e vengano descritti come sodai gomi
(“rifiuti ingombranti”). Quale dovrebbe essere il ruolo degli uomini e delle donne nella moderna società
giapponese?
2. È vero che in Giappone esistono poche donne in posizioni politiche ed economiche di rilievo. Ma pensi
che tutte le donne giapponesi aspirino a questi ruoli? Forse le donne non vogliono lavorare e preferirebbero
essere ryo¯ saikenbo, oppure accoglierebbero con piacere la possibilità di avere del tempo libero per
approfondire la conoscenza dei campi di loro interesse. Analizza questa questione.
3. Talvolta, gli uomini giapponesi lamentano che le loro mogli conducano una vita facile, trascorrendo le
giornate a casa invece di far fronte alle pressioni del posto di lavoro. Esse dispongono di molto tempo libero
che possono usare per seguire i loro interessi, andare in palestra, o mangiare al ristorante con le amiche.
Per di più, generalmente gestiscono le finanze della famiglia e hanno il quasi totale controllo sulla vita
domestica. Pensi che questi uomini abbiano valide ragioni per lamentarsi?
4. Dato il calo delle nascite in Giappone, pensi che sarà necessario per le aziende riconsiderare i posti di
lavoro destinati alle donne e le pratiche di assunzione e fornire alle lavoratrici facilitazioni per l’accudimento
dei figli?
5. Pensi che in Giappone vi siano manifeste discriminazioni nei confronti delle donne, o che si tratti semplicemente
di un’estensione dell’importanza che il paese ripone nei valori tradizionali della famiglia e nel
senso di unità nazionale?
6. Molti giapponesi riconoscono la necessità di un cambiamento nelle consuetudini del mondo degli affari
in modo che le donne abbiano uguali opportunità di lavoro. Tuttavia, la gente è anche preoccupata per l’accudimento
e l’educazione dei bambini. Discuti questo problema.
7. In Giappone esistono lobby o gruppi di donne che si sono battuti per i diritti delle lavoratrici? Quanto
successo hanno avuto?
8. Si dice che in Giappone le ragazze vengano allevate in modo più rigido rispetto ai ragazzi. Per esempio,
spesso ci si aspetta che le ragazze si occupino delle faccende domestiche e aiutino le loro madri, mentre i
ragazzi sono esentati da questi doveri per preparare gli esami. Perfino all’università, molte ragazze sono soggette
al coprifuoco (mongen), mentre questo genere di restrizioni è raro per i ragazzi. Pensi che questo tipo
di usanze sia giusto?
9. In che modo il concetto di “buona moglie e madre saggia” sta cambiando nel Giappone di oggi?
10. Analisi di un caso: Kiyomi Tamai è una donna giapponese della vecchia generazione che prima di sposarsi
è stata costretta a imparare la cerimonia del tè, a cucire, cucinare e così via, perché si riteneva che la
conoscenza di queste mansioni fosse ciò che ci si aspettava da ogni donna. Questa pratica è chiamata hanayome
shugyo¯ , o “addestramento della buona moglie”. Nella vecchiaia, Kiyomi afferma che queste abilità
hanno costituito la base degli hobby che contribuiscono considerevolmente a rallegrarle la vita. Con tutti i
cambiamenti che si stanno verificando nella società giapponese, ella si domanda se ci sia qualcosa di sbagliato
in ciò.
Domanda: Come risponderesti a Kiyomi? L’hanayome shugyo¯ viene ancora praticato nel Giappone di oggi?
Dovrebbe esserlo?
Problemi interculturali
1. Un gran numero di aziende straniere sta penetrando di questi tempi in Giappone, e ci si aspetta che questo
afflusso aumenti in futuro. Si dice che queste aziende siano particolarmente interessate ad assumere giovani
donne giapponesi, che in genere lavorano più duramente all’università rispetto ai ragazzi e che spesso
possiedono superiori capacità di comunicazione, specialmente nelle lingue straniere. Per di più, queste
aziende danno di solito alle donne l’opportunità di fare una vera carriera, se sono in possesso delle necessarie
qualifiche e abilità, al contrario delle tradizionali aziende giapponesi che generalmente relegano le giovani
donne in posizioni di “segretaria”, in cui trascorrono la maggior parte del tempo servendo il tè e facendo
fotocopie. Discuti questa questione.
2. Nei paesi occidentali un maggior numero di donne lavora fuori di casa, ma in questi paesi il tasso di divorzi
è anche molto più elevato rispetto al Giappone, dove per tradizione le donne rimangono a casa e allevano
i loro figli. Quale sistema pensi sia migliore?
3. Come fanno le donne di altri paesi a tener testa alle responsabilità del lavoro, alle consegne domestiche
e alla cura dei figli?
4. Confronta le procedure dei permessi per maternità e le leggi per le pari opportunità sul lavoro del
Giappone con quelle di altri paesi.
5. Quali sono le pressioni esercitate sulle donne dalla società in altri paesi? Come sono rispetto a quelle giapponesi?
Esistono stereotipi cui ci si aspetta che le donne si conformino? In cosa consiste l’immagine di una
“buona moglie e madre saggia” in altri paesi?
Senpai-ko¯ hai
Regole di superiorità nelle relazioni tra giapponesi
Cultura giapponese
1. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle gerarchie verticali come senpai-ko¯ hai per la società giapponese?
Discuti questa questione in rapporto al mondo degli affari, all’istruzione e alla vita familiare.
2. In Giappone, i rapporti senpai-ko¯ hai stanno cominciando a cambiare, e alcune aziende stanno adottando
il principio de “la capacità al primo posto”, al posto dell’anzianità. Che effetti avranno questi cambiamenti
sul mondo aziendale giapponese?
3. Nelle scuole giapponesi, specialmente nei club, gli studenti più anziani (senpai) esercitano un grande
potere su quelli più giovani (ko¯ hai). Nella maggior parte dei casi, i senpai esercitano questo potere responsabilmente,
ma in alcune circostanze esso può condurre al bullismo, all’abuso fisico e perfino alla morte.
Analizza questo problema e suggerisci dei rimedi per gli effetti negativi del senpai-ko¯ hai.
4. Anche i rapporti all’interno delle famiglie giapponesi sono basati su una gerarchia verticale in cui i fratelli
maggiori giocano il ruolo del senpai e i più giovani quello del ko¯ hai. Discuti i vantaggi e gli svantaggi
di questo tipo di rapporti all’interno della famiglia.
5. Analisi di un caso: Yoshi Murata è il membro più giovane della sua sezione nell’azienda per cui lavora, e
per tre anni, da quando si è laureato all’università, ha servito da bere ai suoi colleghi ai meeting, ha fotocopiato
incartamenti per i suoi superiori e ha svolto di solito tutto il lavoro di basso livello del suo ufficio. Non
è contento di questa situazione, ma è convinto che se esegue bene i suoi compiti, in due o tre anni avrà la
possibilità di svolgere il tipo di lavoro che realmente desidera.
Domanda: Se tu fossi Yoshi, accetteresti questa situazione? Pensi che per un’azienda questo sia un modo
appropriato di operare nel mondo moderno? Di questi tempi, come stanno mutando le aspettative degli
impiegati più giovani in Giappone?
Problemi interculturali
1. Spesso in Giappone si viene classificati in base all’età, un tipo di gerarchia all’interno della società che si
riflette nei rapporti senpai-ko¯ hai. In quali modi si viene classificati in altri paesi?
2. Perché il concetto di superiorità sembra essere meno importante nelle società occidentali rispetto al
Giappone? Discuti questo dato in relazione ad altre società asiatiche.
3. In Giappone, ci si aspetta che i ko¯ hai facciano uso di un linguaggio rispettoso (keigo) quando parlano ai
senpai, e, se non lo fanno, vengono severamente rimproverati. Altre lingue del mondo possiedono simili
sistemi di rispetto basati sulla superiorità? Confronta il sistema giapponese con i modi in cui nelle altre
società educazione e rispetto vengono espressi nei confronti delle persone più anziane.
4. Pensi che il concetto di senpai-ko¯ hai migliori o ostacoli la gestione degli affari internazionali del
Giappone? Discuti le sue ramificazioni all’interno delle multinazionali.
5. In Occidente, specialmente di questi tempi, gli stili egualitari di conversazione sono diffusamente acquisiti,
e in genere ci si aspetta che le persone comunichino fra di loro come fra pari, a prescindere dalla loro
effettiva posizione nella società. Analizza questo approccio alla comunicazione mettendolo a confronto con
le gerarchie verticali come senpai-ko¯ hai, che continuano a essere dominanti in Giappone.
Shu¯dan ishiki
La coscienza di gruppo giapponese
Cultura giapponese
1. Ohnuki descrive l’individuo giapponese come “definito all’interno di un sistema di rapporti umani profondamente
e intimamente complessi” (1984, p. 216), mentre Lebra (1976) definisce la cultura giapponese
come “preoccupazione sociale”, visto che i giapponesi sono molto coinvolti nell’interazione sociale e tendono
a essere ossessionati dai loro rapporti con gli altri. Discuti questa questione dal punto di vista dello
shðdan ishiki.
2. Spesso si dice che i giapponesi abbiano una mentalità di gruppo e che questa sia una delle principali
ragioni della grande importanza che attribuiscono al sekentei (“reputazione”). L’Io collettivo è un’entità
composita costituita da singoli membri, e questi membri pongono estrema cura nel mantenere l’armonia
all’interno del gruppo, dal momento che l’Io collettivo è ciò su cui essi fanno affidamento per il loro senso
di identità. Ne consegue che all’interno del gruppo, la maggior parte dei giapponesi non esprime le proprie
opinioni in maniera diretta e chiara, ma studia le facce degli altri membri e cambia il proprio atteggiamento
in conformità a esse. In Giappone, a tutti i membri di un gruppo si domanda di arrivare a una decisione
unanime, anche se solitamente ciò richiede molto tempo. Il gruppo protegge i suoi membri in molti modi,
ma se non si viene giudicati degni di stima, l’Io collettivo può essere severo e l’individuo può venire ostracizzato
dagli altri membri. Questo succede non soltanto quando si viene guardati dall’alto in basso, ma
anche quando si è oggetto d’invidia. Di conseguenza, risulta comodo e prudente comportarsi esattamente
come gli altri. Discuti questo tema in base alla recente ondata di crimini commessi in Giappone da giovani,
con speciale riferimento al bullismo nelle scuole.
3. Oggigiorno, in Giappone, i giovani affermano che dovrebbero essere liberi di esprimere la loro individualità.
Tuttavia, ognuno sembra seguire esattamente le stesse mode passeggere, e agire e pensare proprio
allo stesso modo degli altri. In effetti, in Giappone, essere realmente autonomi può costituire un pericolo,
specialmente nelle scuole. Come si spiega ciò?
4. In un recente studio, l’Istituto Dentsu riferisce che soltanto l’8 per cento dei giapponesi presi in esame
ha affermato che manterrebbe la propria opinione perfino se ciò significasse litigare con gli altri, il che costituisce
la più bassa percentuale di tutti i paesi asiatici (Dour and Dark Outlook, 2001, p. 19). Discuti questi
dati in relazione alla nozione di shðdan ishiki.
5. Analisi di un caso: Takashi è un membro del club di tennis dell’università. Succede spesso che il suo club
offra dei party, ma a Takashi non piace bere. Tuttavia, l’ultima volta che ha evitato di andare a un party è
stato accusato di mancare di spirito di gruppo.
Domanda: Questo tipo di pressione è corretto? Takashi dovrebbe cambiare il suo atteggiamento?
Problemi interculturali
1. Pensi che gli studenti giapponesi abbiano un senso dell’individualità più debole rispetto agli studenti
degli altri paesi? Se sì, perché?
2. Un forte senso di gregarismo è in genere associato alle società asiatiche. È una convinzione corretta? Se
sì, descrivi le differenze tra paesi asiatici in relazione alla coscienza di gruppo.
3. In tutte le culture, esistono strategie impiegate per sviluppare e mantenere la coesione del gruppo.
Confronta il modo in cui queste strategie operano in Giappone rispetto a quelle di altri paesi del mondo.
4. In Occidente, far valere la propria individualità, anche se ciò significa resistere alla pressione esercitata
dal gruppo, è il tema ricorrente di molti romanzi e film. Confronta questo atteggiamento col modo in cui
altre culture affrontano la cosa.
5. Il potere del gruppo è particolarmente forte durante l’adolescenza. Descrivine gli effetti negativi in questa
fase della vita in società differenti.
6. In che modo è possibile trovare un equilibrio tra individualità e armonia del gruppo? Come differisce
questo equilibrio tra le diverse culture?
So¯ shiki
I funerali giapponesi
Cultura giapponese
1. In Giappone si celebrano cerimonie buddiste quando muore qualcuno, mentre per la nascita di un bambino
no. Da cosa dipende questa differenza?
2. Alcuni fanno notare che, poiché la principale occupazione (e mezzo per guadagnare denaro) dei monaci
buddisti in Giappone di questi tempi è intonare l’invocazione buddista per il morto durante i funerali e in
altre cerimonie affini, essi hanno perso di vista la loro originaria missione religiosa. Cosa pensi di questa critica?
3. In Giappone i riti funebri sono estremamente complessi, e molte persone seguono semplicemente le
forme esteriori senza una reale comprensione dei profondi significati di questi riti. Discuti questo aspetto
dei funerali giapponesi.
4. In Giappone la morte è considerata il simbolo di impurità più rappresentativo. Discuti le origini di questo
concetto e la sua rilevanza nella vita dell’odierno Giappone.
5. In Giappone le procedure in occasione del lutto per una persona di famiglia sono molto lunghe e complicate.
Analizza la nozione di lutto in relazione alle usanze funebri giapponesi.
Problemi interculturali
1. In tutte le culture esiste una determinata serie di regole e di usanze per celebrare i funerali. Elenca alcune
delle procedure fondamentali per i funerali in altri paesi del mondo; in che modo si possono paragonare
a quelle giapponesi?
2. Descrivi alcune delle cose che vanno fatte o evitate durante i funerali in altre culture (per esempio, vestire
di nero).
3. In altri paesi esistono festività annuali dedicate ai morti come la festa di Bon? Qual è il significato di queste
ricorrenze?
4. Quali significati religiosi ha la morte in altre culture, e come vengono espressi durante i funerali?
5. L’usanza del ko¯ den di donare denaro ai funerali è largamente accettata in Giappone, ma non è consueta
in Occidente. Come viene considerata questa pratica in altre culture?
Uchi to soto
Dicotomia nei rapporti umani giapponesi
Cultura giapponese
1. Descrivi in che modo le caratteristiche architettoniche delle case giapponesi esemplificano la classificazione
spaziale di “interno/esterno”, e analizza in particolare il concetto del genkan come “spazio circoscritto
dove ‘l’interno’ incontra ‘l’esterno’” (Ohnuki 1984, p. 25).
2. Che genere di fenomeni linguistici riflette la distinzione uchi/soto (per esempio, termini che esprimono
rispetto per gli altri membri uchi spesso vengono abbandonati quando ci si rivolge a persone che sono soto)?
3. La distinzione uchi/soto può essere fatta con maggiore evidenza da giapponesi che vivono in aree rurali,
piuttosto che da quelli di città. Per quale ragione pensi che ciò si verifichi?
4. Analisi di un caso: La signora Takeuchi lavora per un giornale. Un giorno, ha risposto a una telefonata di
un membro di un altro giornale per il suo capo, il signor Kato. Dal momento che il signor Kato non si trovava
nel suo ufficio, ha risposto: “Kato bucho¯ wa gaishutsu shite orimasu” (“Al momento il signor Kato non
è qui”). Un collega più anziano della signora Takeuchi, osservando la scena, le ha mosso delle critiche,
dicendole: “Dovresti conoscere meglio le regole dell’educazione in giapponese”.
Domanda: Cosa c’era di sbagliato in ciò che ha detto la signora Takeuchi?
5. Analisi di un caso: Il signor Suzuki è andato in pensione dalla Sony lo scorso anno. Ha deciso di lasciare
Tokyo e di trascorrere il resto della propria vita in campagna, così ha acquistato una casa a Tottori. Quando
vi è giunto insieme a sua moglie, in un primo tempo gli abitanti del villaggio si sono mostrati cordiali nei
suoi confronti; ma anche dopo che essi avevano vissuto lì per un anno, la gente ha fatto chiaramente intendere
che non avrebbe accettato il signor Suzuki e sua moglie come membri effettivi della comunità.
Domanda: Pensi che la famiglia Suzuki si troverebbe ad affrontare i medesimi problemi in altre aree del
Giappone? Perché, o perché no?
Problemi interculturali
1. Se la rigida mentalità uchi/soto impedisce ai giapponesi di internazionalizzarsi e comunicare adeguatamente
con persone di altri paesi, cosa si può fare per cambiare le cose?
2. Nel XXI secolo, il Giappone si distingue come una delle più importanti economie del mondo, i cui prodotti
vengono apprezzati pressoché ovunque. Eppure, come sostiene Reischauer (1988, p. 409), l’unico
grande problema cui oggigiorno i giapponesi devono far fronte è costituito dalle loro relazioni con gli altri
popoli:
Negli ultimi centocinquant’anni, essi [cioè i giapponesi] hanno davvero superato enormi problemi, ma ora
si trovano a lottare con il problema psicologico – che hanno in larga misura creato da soli – dell’immagine
che hanno di se stessi e dell’atteggiamento delle altre nazioni nei loro confronti. Naturalmente il Giappone
è molto ammirato, ma non riscuote vasto apprezzamento né fiducia. Si guarda ad esso con reverenza sia per
il suo passato primato militare che per i successi economici senza precedenti riscossi nel presente. Il suo
basso profilo nelle politiche mondiali è considerato con sospetto, come un tentativo di evitare responsabilità
e concentrarsi esclusivamente sui propri profitti. È riconosciuto come una potenza economicamente
dominante, ma non è compreso in modo soddisfacente, e viene percepito come poco comunicativo e determinato
a tenersi in disparte. Indugiare in sentimenti di separatezza e di esclusività costituisce ancora un
serio problema per gli stessi giapponesi, [e] il concentrarsi esclusivamente sulla propria crescita economica,
che è stata la politica dominante del paese sin dalla seconda guerra mondiale, è divenuto concretamente
pericoloso. Il Giappone, come leader nel mondo, deve volgersi verso obiettivi di più largo respiro, che
includano le altre nazioni. Per la politica giapponese, la comprensione tra le nazioni non è solo uno slogan
gradevolmente innocuo, ma è divenuto una necessità pratica.
Sei d’accordo o no con questa esposizione? Supporta la tua opinione con motivazioni e fatti. In che modo
i giudizi di Reischauer hanno attinenza col concetto di uchi/soto?
3. Il termine gaijin è usato solo per far riferimento agli occidentali, non agli altri popoli asiatici. Questo
significa che i giapponesi fanno distinzione tra tipi differenti di soto no mono (“stranieri”)? Se è così, come
e perché i giapponesi fanno queste distinzioni?
4. In una recente indagine condotta sugli studenti stranieri dell’Università di Tokyo (International Students
Seek Interaction, 2000, p. 3), si afferma che quasi la metà di essi si sarebbe vista negare l’affitto di appartamenti
per il fatto di essere stranieri; più del 90 per cento ha avuto difficoltà nell’avere rapporti meno superficiali
con studenti giapponesi, e solo il 30 per cento ha affermato di avere amici giapponesi con i quali poter
discutere seriamente della vita e del futuro. Discuti queste questioni dal punto di vista dell’uchi/soto. Cosa
pensi di questi problemi e cosa credi che si debba fare per provocare dei cambiamenti?
5. In passato, le calamità e le epidemie erano considerate in Giappone come qualcosa che proveniva dall’esterno,
“spesso portato da stranieri e forestieri”, il che conduceva alla necessità di “controllare culturalmente
ogni forza esterna, affinché non esercitasse il suo potere negativo” (Ohnuki 1984, pp. 33-34).
Analizza questa tesi in relazione ai commenti fatti dal governatore di Tokyo Ishihara riguardo ai potenziali
pericoli dei sangokujin (“persone del terzo mondo”) e di altri stranieri, che perderebbero ogni freno dopo
un terremoto, e in merito alla necessità di dispiegare la Forza di autodifesa per proteggere la nazione in un
simile frangente. In che maniera le sue opinioni si riallacciano al concetto di uchi/soto? Cosa pensi di questi
commenti?
6. Di recente, numerose lettere ai giornali giapponesi riferiscono che molti stranieri vengono allontanati
dalle banche del sangue giapponesi. Svariate ragioni poco plausibili sono state fornite per giustificare questo
genere di discriminazione, come per esempio che “gli stranieri non sanno leggere i kanji”, ma la maggior
parte dei donatori stranieri è rimasta con l’impressione che il proprio sia un “sangue sporco e indesiderato”.
Discuti questo problema dal punto di vista della nozione giapponese di uchi/soto.
Wabi-sabi
Semplicità ed eleganza come ideali giapponesi di bellezza
Cultura giapponese
1. Pensi che in Giappone le giovani generazioni diano ancora valore al concetto di wabi-sabi? Confronta i
loro valori con quelli della vecchia generazione, specialmente in relazione ai passatempi della gente – ad
esempio, haiku, ikebana (“composizioni floreali”), sado¯ (“cerimonia del tè”), shodo¯ (“calligrafia”) e così via.
2. Come si concilia il concetto di wabi-sabi col fatto che il Giappone è uno dei paesi più all’avanguardia nel
campo dell’alta tecnologia?
3. Secondo quanto affermato in questo capitolo, il rifiuto della bellezza esteriore e dell’opulenza costituisce
la condizione ideale per apprezzare il wabi-sabi, e in Giappone si usava condurre esistenze semplici, libere
dal materialismo, che offrivano l’opportunità di coltivare un senso di comunione con la natura. Discutine
in rapporto ai giovani giapponesi dei giorni nostri, la maggior parte dei quali acquista e indossa abiti e accessori
di marca, possiede cellulari e sembra principalmente interessata a guadagnare abbastanza denaro per
mantenere uno stile di vita all’insegna del consumo. Perché i giovani preferiscono gli articoli costosi e di
marca a quelli semplici e modesti?
4. Si dice che il senso giapponese del wabi-sabi stia scomparendo. Perché ciò avviene, e cosa si può fare per
preservare il wabi-sabi?
5. Le giovani donne giapponesi sono solite prendere lezioni di disposizione dei fiori e di cerimonia del tè,
come forma di preparazione culturale in vista del matrimonio. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo
tipo di preparazione nel mondo moderno? Perché questo costume sta scomparendo? Ciò è in qualche
modo in rapporto col declino del senso del wabi-sabi?
6. Sembra che in Giappone la cerimonia del tè sia diventata troppo costosa e che molte persone non possano
più permettersi di praticarla. Ciò non è in contraddizione col significato di wabi-sabi? Come si possono
mantenere nell’odierno Giappone le arti estetiche?
Problemi interculturali
1. Pensi che altre culture stiano attualmente cercando di far proprio il concetto di wabi-sabi come mezzo
per sfuggire al materialismo? Analizza questa questione facendo riferimento al crescente interesse degli
occidentali nei confronti della pratica della meditazione, dell’arte minimalista, di concetti come “semplice
è meglio”, e così via.
2. Il concetto di wabi-sabi esiste in altri paesi del mondo? Se è così, in quali forme si manifesta?
3. Confronta il senso estetico di altri paesi con il concetto di wabi-sabi in Giappone.
4. Quando in Giappone si pratica l’ikebana (“composizioni floreali”), non si sceglie una quantità di fiori
appariscenti e dai colori sgargianti in piena fioritura, ma si preferiscono pochi piccoli fiori, erbe spontanee
e rami con pochi boccioli. Per quale ragione si valorizza questo tipo di estetica, e che rapporto c’è tra questa
e il modo in cui in genere vengono disposti i fiori in altri paesi?
5. In passato si riteneva che in Giappone il nulla e il vuoto (cioè ma) avessero un valore estetico. Come vengono
considerati questi concetti in altre parti del mondo?
6. Ultimamente la composizione di haiku si è diffusa a livello internazionale, ma, venendo praticata in altri
paesi, le kigo (particolari espressioni usate tradizionalmente nello haiku per descrivere la natura) sono state
modificate per descrivere elementi naturali di altri paesi. Talvolta questi cambiamenti sono difficili da accettare
per i giapponesi. Analizza la diffusione dello haiku a livello internazionale e la ragione della sua popolarità
all’estero. Il concetto di wabi-sabi può realmente essere condiviso al di là dei confini della cultura giapponese?
Zo¯ to¯
L’usanza giapponese di fare regali
Cultura giapponese
1. Di recente, qualcuno in Giappone ha consigliato di porre un freno allo scambio di cartoline di auguri per
il nuovo anno perché questa usanza è stata a tal punto ritualizzata che il suo vero significato è stato dimenticato.
Infatti, molte persone mandano esattamente lo stesso messaggio convenzionale a tutti, e spesso nei
loro biglietti d’auguri i messaggi non sono neanche scritti a mano. Inoltre, la grande quantità di cartoline
che ci si scambia il primo dell’anno causa un enorme spreco di carta. Pensi che i giapponesi dovrebbero
smettere di spedire cartoline di auguri per l’anno nuovo o limitare questo scambio alle persone a cui davvero
desiderano mandare un messaggio?
2. Alcuni fanno notare che i giapponesi si scambiano doni in così tante occasioni non perché desiderino
esprimere gratitudine o cordialità agli altri ma semplicemente perché sono inconsciamente manipolati dalla
propaganda che esercitano coloro che sono nel business degli articoli da regalo, che effettivamente creano
le ragioni per fare questo tipo di regali, come i più importanti grandi magazzini (per esempio, San Valentino
e White day). Cosa pensi di questa osservazione?
3. Pensi che ci sia una relazione tra i recenti casi di tangenti (wairo) e corruzione (fuhai) del governo e delle
aziende in Giappone, di cui si è tanto parlato, e l’usanza tradizionale di fare regali? Cosa pensi del recente
provvedimento di legge che proibisce ai burocrati di accettare regali?
4. I regali in Giappone vengono confezionati in modo molto particolare. Pensi che questo sia necessario8?
5. Analisi di un caso: La dottoressa Mitsuko Takeda è una docente dell’Università XTZ e di recente ha presentato
Megumi Ueda, uno dei suoi dottorandi in cerca di lavoro, al preside di un liceo di Matsuyama.
Anche grazie alla sua forte raccomandazione, la Ueda ha ottenuto un posto di insegnante in quella scuola.
La dottoressa Takeda, però, non ha ricevuto ochðgen, oseibo o altri regali per il suo aiuto.
Domanda: Pensi che abbia buone ragioni per essere scontenta della Ueda e della sua famiglia? Perché, o
perché no?
Problemi interculturali
1. Secondo la tradizione, in Giappone ci sono occasioni in cui il denaro può essere un regalo appropriato
ma altre circostanze in cui non può esserlo. In che modo i giapponesi distinguono tra queste occasioni?
Cosa pensi del fatto di dare del denaro come regalo? Com’è vista questa usanza in altre culture?
2. Cosa pensi dello scambiarsi regali a Natale? Quali sono le occasioni per fare regali che ti piacciono? E
quali quelle che non ti piacciono? Confronta l’usanza di fare regali di altre culture con quella giapponese.
3. In Giappone quando si fa un regalo, di solito, ci si aspetta di riceverne uno in cambio. Se non lo si riceve,
ci si potrebbe sentire offesi. Esistono modi di sentire simili in altre società?
4. In molte altre culture, fare un regalo “senza desiderarlo”, piuttosto che con un sentimento sincero di
affetto o simpatia per qualcuno, è spesso considerato ipocrita. Discuti gli aspetti positivi di entrambi i punti
di vista, e confronta questo aspetto del fare regali con il modo di agire di altri paesi del mondo.
5. Analisi di un caso: Madoka ha da poco iniziato a studiare in un’università americana. Un giorno, prima
dell’inizio del semestre, ha fatto visita al suo tutor con un regalo dal Giappone. Le ha portato in dono una
bambola giapponese, ma il suo tutor, la professoressa Long, non ha compreso il gesto ed è parsa un po’ in
imbarazzo. Madoka si è sentita in difficoltà, perché la settimana prima quando aveva dato lo stesso regalo
alla famiglia che la ospita non aveva avuto nessun problema.
Domanda: Perché Madoka e la professoressa Long hanno avuto questo problema di comunicazione riguardo
al regalo?
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